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Rischio scarcerazione per altri 40 mafiosi

Dopo i primi 20 presunti mafiosi baresi, ora è corsa contro il tempo per depositare le motivazioni della sentenza di primo grado entro maggio ed evitare altre 40 scarcerazioni.

 In corsa contro il tempo. L’obiettivo è quello di depositare le motivazioni della sentenza di primo grado entro maggio per evitare altre scarcerazioni. Il processo Eclissi ha già riservato troppe sorprese spiacevoli per lasciare che i termini di custodia cautelare giungano a scadenza anche per altri affiliati della famiglia malavitosa degli Strisciuglio.

In realtà gran parte dei mafiosi in attesa di godere dello stesso beneficio dei loro sodali che hanno insperatamente riacquistato la libertà prima del tempo, rimarrebbero comunque dietro le sbarre perchè gravati da altre condanne. Il danno effettivo in termini di sicurezza sociale sarebbe comunque limitato ma la questione è un’altra. Dopo un lavoro di indagine imponente, una istruttoria articolata e completa, una sentenza di primo grado salutata come un evento di portata storica per il fatto che ben 160 sono stati gli indagati che hanno accettato il rito abbreviato, infine dopo quindi mesi di attesa per il deposito di una sentenza che non è ancora avvenuto, lasciare che i termini di custodia cautelare scadano per altri quaranta presunti mafiosi, come è successo per i primi 21, tutti già condannati a pene comprese da un minimo di 10 anni a un massimo di 30, sarebbe come gettare la spugna poco prima del suono della campanella quando si ha la certezza di avere in mano la vittoria.

Tocca all’ex gup Rosa Anna De Palo, oggi presidente del Tribunale dei minori, ultimare quel lavoro lasciato incompiuto. Nell’ufficio gup il suo posto e i suoi fascicoli sono passati nella mani di un magistrato distrettuale, che viene inviato lì dove se ne presenti la necessità. In questo caso si tratta della dottoressa Savina Toscani che è al lavoro dalla fine di marzo. La sentenza Eclissi però non può essere affibbiata ad altri, non ce n’è il tempo.

Il presidente della sezione gip-gup del tribunale, Giovanni Leonardi ha detto che il deposito della sentenza è imminente. Il prossimo 28 aprile, Leonardi insieme al presidente della Corte d’appello, Vito Marino Caferra e al presidente del Tribunale di Bari, Vito Savino dovranno presentarsi innanzi alla prima commissione del Consiglio superiore della magistratura che si sta preparando ad avviare un procedimento disciplinare nei confronti del giudice inadempiente. Del caso si sta interessando anche il ministro della Giustizia Angelino Alfano che ha mobilitato i suoi ispettori.
LUCA NATILE