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SANITA’: ENTRO L’ESTATE LE REGIONI DEVONO SANARE I CONTI IN ROSSO

Si potrebbe arrivare a commissariare la sanità di alcune regioni del sud.

 

Le Regioni in rosso hanno tempo fino all’estate per rimettersi in carreggiata e dimostrare di aver avviato percorsi virtuosi in sanita’. Altrimenti scatteranno le sanzioni. Parola di Maurizio Sacconi. Il ministro del Welfare, intervenuto ieri a Milano a un convegno su federalismo fiscale e costi standard organizzato da Federsanita’-Anci (Associazione nazionale comuni italiani) Lombardia, spiega la linea del Governo riguardo a un possibile commissariamento della sanita’ di Campania, Molise, Sicilia e Calabria, regione che pero’ non ha ancora un piano di rientro. "Cio’ che emerge dai tavoli di monitoraggio dovra’ essere seguito dalle sanzioni. Daremo tempo fino all’estate. Poi decideremo, ma al tavolo di monitoraggio servono fatti", afferma. Se entro la scadenza fissata, probabilmente dopo le elezioni, le Regioni sotto osservazione "non avvieranno percorsi virtuosi, se la loro contabilita’ – avverte Sacconi – risulta inaffidabile, se gli atti che produrranno non saranno convincenti, allora scattera’ la sanzione. Senza la quale non ci sara’ il futuro Patto per la salute". Secondo il ministro, infatti, "si possono identificare i costi standard, ma serve un percorso ragionevolmente virtuoso, incentivato e sanzionato perche’ il sistema sia efficace. I piani di rientro sono un’esperienza da cui partire solo se funzionano. Cioe’ se scattano le sanzioni laddove e’ necessario".
Sulla gestione dei bilanci regionali alla voce sanita’, l’Italia si spacca in due. C’e’ un Nord virtuoso e un Sud che annovera casi, come la Calabria, "in cui i conti non tornano". "Siamo un Paese spaccato in due – spiega – in cui convivono realta’ contrapposte: possiamo dire di avere un Nord e una parte di Centro virtuosi che hanno imboccato una strada positiva, con ulteriori margini di miglioramento. Un pezzo d’Italia che puo’ diventare punto di riferimento per un’area piu’ inefficiente".
Le differenze fra questi due blocchi spiccano anche guardando il modo di amministrare i conti. "Sul fronte della contabilita’ esistono due Italie. In una parte – ironizza il ministro – si usa ancora la tradizione orale per ricostruire i conti. E ci sono casi, come la Calabria in cui ricorrentemente non tornano". Situazioni in cui i "si riscontrano differenze fra la contabilita’ formale e quella sostanziale".