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AZIONE GIOVANI Vieste/ A proposito di San Francesco…

Provocatoriamente la stampa locale ha ipotizzato, con un fotomontaggio, la costruzione di un albergo multipiano in sostituzione dell’ ex depuratore che andrebbe ad oscurare la visuale della Chiesa di San Francesco. Semplicemente uno scenario orrendo e terribile, specie per chi come me lì vive la propria spiritualità. Sarebbe come se a Roma venisse costruito un edificio che coprisse il Cupolone di San Pietro, o a Torino la Mole Antonelliana, o a Pisa la sua famosa torre pendente. Sulle autostrade quale immagine viene utilizzata dalla Regione per pubblicizzare le vacanze in Puglia? La Chiesa barocca Santa Croce di Lecce? I Trulli di Alberobello? La Cattedrale di Trani? Opere bellissime, ciascuna delle quali ha una propria storia da raccontare, ma viene utilizzata l’ immagine della Chiesa di San Francesco, “Opera di Arte e di Fede”  la quale struttura richiede ancora il completamento dei lavori di consolidamento del campanile, il rifacimento della tettoia, e il riportare il soffitto al suo aspetto originario. Ci si chiede a riguardo che cosa pensi la Sovrintendenza ai Beni Culturali. Come giustamente e doverosamente più volte rimarcato dalla nostra Amministrazione Comunale, quella zona va riqualificata e rivitalizzata, anche perché il centro storico possa tornare ad assurgere alla sua naturale vocazione di “centro commerciale” a cielo aperto (cos’era Via dei Sarti fino alla prima metà del ‘900?), e poi può essere una mossa strategica utile alla destagionalizzazione turistica; quindi, se la struttura dell’ ex depuratore deve rimanere così com’è, è meglio che si proceda al suo cambio di destinazione d’uso. Considerato che, purtroppo, l’ Amministrazione Comunale non possiede sufficienti risorse finanziarie affinché ciò avvenga, venda pure, ma con un vincolo che ne vieti la sovraelevazione, oppure venga diminuito il prezzo dell’immobile a patto che l’acquirente si faccia carico dei costi e dei lavori per allargare sulla stessa struttura la terrazza sul mare recentemente completata nello spazio antistante il sagrato della Chiesa. In tema di urbanistica in generale, poi, negli scorsi giorni la Giunta Regionale ha annunciato l’ intenzione di varare un piano in materia anti-sismica (ovviamente, come da tipico malcostume italiano, ci si muove sempre sull’ onda emotiva, in un primo momento, poi si tende a prorogare ciò che si voleva cambiare…). Nella speranza che non ci sia presentato il solito polpettone settario, riteniamo che in quel piano possa essere previsto l’ elaborazione di un vero e proprio “Piano Marshall” per la tutela dei centri storici pugliesi, importando magari anche il modello Liguria, puntando ad interventi: di consolidamento strutturale; prevedendo misure che ammortizzino i costi per proprietari ed imprenditori; recupero delle tipiche facciate e balconate in stile d’ epoca, valorizzando l’ artigianato e la manovalanza locale ed evitando l’ utilizzo di poliuretani e di polistiroli espansi per gli stucchi, tra l’ altro non in regola con la norma UE DPR L. 85, in quanto tossici e non ignifughi. Pensando ai centri storici Garganici come fulcri della nostra tradizione secolare e cultura millenaria, mi viene in mente l’ insegnamento di Benedetto Croce, grande intellettuale liberale del ‘900, che di diritto appartiene al Pantheon culturale di riferimento del Popolo della Libertà, che nella sua teoria dell’ “Estetica come scienza dell’ espressione e linguistica generale” affermava che: l’ arte è frutto di un momento magico, irripetibile, come di una folgorazione, nella quale l’ intuizione della realtà si esprime in un solo momento: quello che trasforma l’ oggetto particolare in un’ opera universale per tutti, che parla a tutti e in tutti i tempi, raro prodotto dell’ intelletto umano destinato a vita immortale.
Il Presidente
Gaetano Zaffarano.