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Scandalo sanità Puglia/ Ipotesi reato per dg Cosentino

Il direttore generale dell’Asl di Bari, Lea Cosentino, è attualmente indagato dalla Procura di Bari per associazione per delinquere (art.416 del codice penale), corruzione per un atto d’ufficio (art.318) e turbata libertà degli incanti (art.353). E’ quanto si rileva nella relazione dell’assessore alle Politiche della Salute della Regione Puglia, Tommaso Fiore, relazione che è parte integrante della delibera con la quale la giunta regionale ha sospeso cautelativamente dall’incarico la Cosentino.

Il provvedimento, secondo quanto riferito dal legale di Cosentino, Francesca Conte, non è stato ancora notificato al dg dell’Asl di Bari. Le ipotesi di reato di associazione per delinquere e corruzione riguardano l’inchiesta in corso, da parte del pm Desirè Digeronimo, sugli appalti nella sanità pugliese e su presunti affari col mondo politico. Per questa indagine, secondo quanto riferito dall’avvocato Conte, il dg Cosentino non ha mai ricevuto una informazione di garanzia. Nel febbraio scorso il legale depositò alla cancelleria del pm una richiesta di incontro di Cosentino col magistrato, dopo aver appreso “dalla stampa del coinvolgimento” della sua assistita. Il dg non è stato comunque mai sentito dal pm.

L’accusa di turbativa d’asta nei confronti di Cosentino riguarda invece un filone d’inchiesta, legata a quella di cui è titolare il pm Digeronimo, condotto dal pm Giuseppe Scelsi e inerente un appalto della Asl di Bari. Nella stessa inchiesta sono indagati, tra gli altri, gli imprenditori Gianpaolo e Claudio Tarantini ed Enrico Intini, quest’ultimo titolare dell’omonimo gruppo che opera nei settori della tutela del territorio, costruzioni, ecologia e servizi.