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Regione, centrodestra: ‘Il Dief produrrà danni inevitabili’

E’ un provvedimento parziale approvato con sei mesi di ritardo – Il capogruppo Palese: “Responsabilità clamorosa del Governo Vendola”

 

Il Pdl pugliese sferra un nuovo attacco alla giunta Vendola. E lo fa mirando su quella che, lo stesso Rocco Palese (capogruppo regionale pugliese del Pdl), qualche giorno fa, aveva definito “l’anello debole di Vendola”: la sanità. Tra le contestazioni del Pdl pugliese, rappresentato in conferenza stampa da Roberto Ruocco, Francesco Damone, Massimo Cassano, Luigi Loperfido e Rocco Palese, il ritardo con cui la giunta Vendola pare abbia approvato il Documento economico e Finanziario della Sanità pugliese.
“Il Dief – ha detto Palese – è stato approvato sei mesi dopo rispetto all’Intesa Stato regioni (con cui è stata stabilita la quota di finanziamento 2009 del Fondo sanitario regionale). Non solo.
Ma il provvedimento è anche parziale perché ci troviamo di fronte all’assenza di sottoscrizione degli accordi contrattuali con tutte le strutture pubbliche e private accreditate per prestazioni sanitarie e servizi. E questa è una responsabilità clamorosa del governo regionale. Hanno impiegato un anno per approvare una delibera che contiene solo i criteri per la rivisitazione di quegli accordi che invece avrebbero dovuto sottoscrivere prima dell’approvazione del Dief. Inoltre è evidente che a fronte di un aumento del Fondo sanitario regionale ci sarà una disparità di trattamento a favore delle Asl e a discapito di Università, Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, enti ecclesiastici, ex ospedali psichiatrici e tutte le strutture private accreditate”.
Secondo Palese, ciò provocherà non pochi danni alla Regione Puglia. “Il documento – ha affermato – sarà oggetto di ricorsi formali da parte di tutti quei soggetti erogatori di servizi che si vedranno confermare le stesse cifre del 2007 diminuite del 2% senza la sottoscrizione del preventivo accordo”.
Il Pdl pugliese ha anche denunciato altre presunte irregolarità: la legge sulle farmacie “passata con il nostro voto contrario”, i criteri con i quali i direttori hanno scelto molti primari tra i quali “quello di Pediatria all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto e quello di Medicina generale a Lucera” e infine l’allarme sul “possibile ritorno ad una vecchia stagione politica quando si toglievano ai giudici importanti inchieste” che emerge a seguito di una intervista, ad un quotidiano pugliese, dell’assessore regionale Fabiano Amati.
E su quest’ultimo punto Roberto Ruocco ha aggiunto: “A stupirmi è il silenzio dell’Associazione Nazionale dei Magistrati che per molto meno, in altre occasioni, è intervenuta. Dovremmo aver paura che stia ricominciando quella stagione nel corso della quale si toglievano ai giudici importanti inchieste. Mi meraviglia poco il silenzio dell’Anm sul tentativo di delegittimazione di un giudice – ha continuato –, piuttosto mi chiedo quando un filone di inchiesta su escort e sanità è stato affidato al pm Scelsi, Amati si è chiesto perché fosse stato affidato all’antimafia?.
Qualcosa di anomalo sta accadendo per questo in Puglia va acceso un faro di attenzione su questi tentativi”. E sul miliardo di buco nella sanità pugliese, Ruocco ha aggiunto: “Ieri dicevano che non era vero. Oggi ammettono che c’è e corrono ai ripari con un provvedimento anticostituzionale perché l’art.119 della Costituzione vieta alle regioni il ricorso all’indebitamento se non per spese di investimento”.