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Inchiesta su affari, sesso e «festini», coinvolti due ex assessori regionali

I nomi dei due politici non sono al momento iscritti nel registro degli indagati: in corso controlli della GdF.

 

Due ex assessori della prima giunta regionale pugliese guidata da Nichi Vendola (che ha subito un rimpasto all’inizio del luglio scorso) sono coinvolti in una nuova indagine della procura di Bari su sesso, affari e politica. I nomi dei due politici non sono al momento iscritti nel registro degli indagati, anche perchè sono in corso ulteriori accertamenti da parte della Guardia di finanza.

Ai due politici – che sono stati intercettati – gli investigatori sono arrivati mentre indagavano sull’esistenza di una presunta associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al falso a cui avrebbero preso parte sei indagati: dirigenti e funzionari dell’assessorato regionale alla sanità e imprenditori.

Nell’indagine è coinvolto ancora una volta l’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini, il cui nome è soprattutto legato alla escort Patrizia D’Addario e alle ragazze immagine che egli ha mandato a più riprese, pagandole, a feste organizzate nelle residenze private del premier Silvio Berlusconi.

In questa nuova inchiesta dei pm Roberto Rossi e Lorenzo Nicastro emergerebbe che Tarantini avrebbe fornito ai due ex assessori regionali le prestazioni sessuali non solo di escort da lui pagate, ma pure di donne disoccupate, alcune anche con figli, che erano alla ricerca di un posto di lavoro e, in un caso, di una avvocatessa salentina di 28 anni che voleva far carriera nella pubblica amministrazione.

Le escort venivano inviate – secondo le indagini – direttamente da Tarantini per ottenere qualche aiuto dai due politici al fine di aggiudicarsi dalla Regione Puglia appalti in campo sanitario.

Donne disoccupate si erano invece rivolte a Tarantini per essere messe in contatto con uomini politici ai quali avrebbero offerto sesso in cambio della promessa di un posto di lavoro in un ente pubblico, Regione Puglia e Camere di Commercio. La ventottenne professionista salentina sarebbe andata a letto con uno o entrambi gli ex assessori regionali coinvolti ricevendo in cambio la promessa di un soddisfacente contratto di consulenza con la Regione Puglia.