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Il procuratore di Bari Laudati: «Il palazzo di giustizia? È illegale e insicuro»

Il capo dei pm: non rispettate le norme sulla sicurezza. Pagati 30 vice-procuratori ma non hanno un ufficio.

 

Il palazzo di giustizia di via Nazariantz a Bari è «illegale, incapiente e insicuro». La denuncia choc arriva da una voce «insospettabile»: il nuovo procuratore della Repubblica di Bari, Antonio Laudati, che fa pelo e contropelo alla struttura giudiziaria barese.
PERCHÈ È FUORILEGGE – Laudati, riferendosi alla struttura in cui sono ospitati da diversi anni gli uffici della procura della Repubblica, del gip-gup, del dibattimento penale di primo grado, il tribunale del Riesame e le sezioni di polizia giudiziaria. «È illegale perchè non rispetta la legge 626 (sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, ndr) per cui tra poco – ha detto sorridendo – dovrò autodenunciarmi e trasmettere gli atti alla procura di Lecce. È incapiente perchè lo Stato paga 30 vice procuratori onorari che devono lavorare per l’ufficio ma, non avendo una sistemazione, lavorano a casa loro o portano fascicoli della procura nei loro studi legali. È insicuro anche perchè ieri è stato sequestrato un coltello a serramanico che veniva clandestinamente introdotto. Si tratta di un fatto serio perchè l’introduzione dell’arma era legata ad un’udienza che doveva essere tenuta». «Spero – ha concluso Laudati – che gli avvocati possano essere al mio fianco, anche perchè ho visto le aule di udienze e, onestamente, mi sembrano un caso unico in Italia in cui anche la figura dell’avvocato viene completamente svilita. Sono sicuro e convinto che le istituzioni locali vorranno collaborare per migliorare la situazione».
LE INCHIESTE – «Sono ancora più consapevole che la vicenda Tarantini meriti una definizione giudiziaria la più rapida, la più efficace e la più trasparente possibile», aggiunge Laudati. Sui tempi dell’indagine il procuratore ha detto di sperare di avere «risultati processuali a breve termine, dei risultati processuali a medio termine e degli altri a lungo termine». «L’impegno che prendo – dice – è di dedicare ogni energia, di coinvolgere le migliori risorse che ho come magistrati e come polizia giudiziaria perchè sto avendo un forte appoggio dalla strutture di polizia giudiziaria, non solo locale, ma diciamo come istituzioni».