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Vieste – SANITA’, ANCORA DISAGI AL POLIAMBULATORIO: SEMPRE SOSPESI ALCUNI SERVIZI SPECIALISTICI

 

Passano i giorni ma nessuna novità concreta si registra sul fronte (da sempre caldo) dei servizi specialistici improvvisamente sospesi al Poliambulatorio di Vieste. Presso quel presidio sanitario per cardiologia, urologia, diabetologia, otorinolarinogoiatria ed in parte per ortopedia, i pazienti sono pregati di rivolgersi altrove.
Negli scorsi giorni il sindaco Ersilia Nobile, assieme al presidente del Consiglio comunale Michele Mascia, ha incontrato a Foggia il direttore generale dell’Asl Fg Ruggero Castrignanò proprio per evidenziare la gravità della situazione venutasi a determinare. Castrignanò ha motivato la decisione di bloccare quei servizi specialistici dovendo rimodulare tutta la programmazione finora attivata sul territorio.

In pratica, sembra che le procedure messe in atto per snellire le cronicamente lunghe liste di attesa per i servizi specialistici non siano state ritenute legittime dalla Regione Puglia. Per cui tutto si è bloccato. E’ questa, infatti, la motivazione riferita alla stampa provinciale da Michele Carnevale, direttore sanitario del distretto dell’Asl Fg di cui fa parte Vieste. Carnevale ha spiegato che «Vieste è una zona disagiata, "na zona per cui trovare degli specialisti disponibili a fare ambulatorio per poche ore la settimana è molto difficile». Da qui la soluzione adottata: «impiegare dei medici non in graduatoria, ma disponibili a lavorare da noi». «ll mio è stato un accorgimento legittimo, — ha evidenziato Carnevale — che però la Regione Puglia non ha condiviso, sospendendolo. La Regione tecnicamente ha ragione quando afferma che bisogna prendere i medici a scorrimento dalla graduatoria. Ma Bari non conosce il nostro territorio, non sa che qui personale medico disponibile, in graduatoria, non ce n’è. […] Non tutti hanno voglia di accettare incarichi in una zona disagiata e distante come Vieste. E se pure in una prima fase prendono l’incarico, dopo poco fanno il possibile per avvicinarsi a San Giovanni Rotondo, lasciando noi, privi dell’assistenza sanitaria necessaria».
Questa giustificazione non modifica certo, dal punto di vista pratico, il disagio a cui è sottoposto il cittadino-utente che vuole il servizio ed ad a cui poco importa dei problemi gestionali ed amministrativi dell’Asl, anche perché ci sono tanti funzionari e dirigenti pagati per risolverli.
Peraltro vanno evidenziati alcuni dettagli non di poco conto.
Per prima cosa, l’affermazione della legittimità del procedimento adottato, ovvero la chiamata diretta anziché lo scorrimento delle graduatorie, potrebbe derivare solo dall’aver constato compiutamente, ovvero con l’invio di telegrammi e quant’altro, l’indisponibilità di un qualche specialista a recarsi a Vieste. Se così non fosse Carnevale non può ammantare di legittimità formale quella procedura, giustificandola nella sostanza in base ad un’esperienza pregressa di difficoltà nel reperire gli specialisti.
In secondo luogo c’è un dettaglio economico, stranamente non evidenziato, che probabilmente ha fatto scattare l’allerta negli uffici regionali. Col sistema della chiamata diretta si ha una vera e propria esplosione dei costi a carico dell’Asl. Così, mentre uno specialista individuato in base allo scorrimento delle graduatorie (che sono due, provinciale e regionale, suddivise per branca specialistica) viene pagato con circa 15 euro l’ora, per quello scelto con la chiamata diretta si parla di prestazione aggiuntiva per cui la tariffa oraria va da un minimo di circa 60 euro ad un massimo di circa 100 euro. In pratica, per capirci, si può dire che uno specialista a chiamata diretta costa come almeno quattro specialisti presi dalle graduatorie.
Così mentre da noi i servizi scarseggiano, a Bari il buco nei conti della sanità diventa sempre più grande!