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UCCISO IL BOS DEL GARGANO, FREDDATO CICCILLO LIBERGOLIS

L’esecuzione avvenuta ieri a Monte Sant’Angelo subito dopo le ore 23:00. Freddato con dei colpi di pistola in pieno volto. Torna la paura a Monte Sant’Angelo. Quella paura che rappresentava ormai un triste ricordo dei primi anni novanta. Francesco Libergolis, detto "Ciccille ù Calcarule", aveva 67 anni. Arrestato a Maggio 2005, considerato uno degli esponenti di spicco della malavita organizzata del Gargano, è stato accusato di 5 omicidi. Scarcerato a Giugno 2008, Ciccillo era uno dei "grandi capi" della "grande famiglia" della malavita garganica, che racchiudeva, tra le altre, le famiglie Libergolis (di Monte Sant’Angelo) e Romito (di Manfredonia). I Romito, nell’ultimo periodo, si distaccarono e furono considerati traditori. Da qui scaturì l’esecuzione a Franco Romito nello scorso aprile. Ciccillo fu accusato anche di aver organizzato l’omicidio di Biagio Silvestri, avvenuto il 31 agosto del ’98 all’interno della Foresta Umbra.

Secondo l’accusa, Ciccillo avrebbe assunto un ruolo di istigatore nei confronti del nipote Armando, accusato di aver commesso l’omicidio di Silvestri, antagonista in diverse azioni malavitose.Non è ancora chiara la "location" dell’omicidio. Alcune testate riferiscono in via Sant’Antonio Abate a Monte Sant’Angelo, nei pressi della sua abitazione; altre, invece, in una campagna in contrada Tamburlando, nei pressi di un deposito in uso allo stesso.