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Sicurezza/ Il Prefetto: “situazione drammatica faremo nascere a Vieste un’associazione antiracket ”

L’impressione, dopo il vertice barese sulla vertenza sicurezza che inevitabilmente chiama in causa il caso Foggia, è che stavolta il confronto sia stato scevro dei soliti sprazzi di retorica. Sarà perchè i toni ai quali si è attinto sono stati. in sintonia con lo stato emergenziale («La situazione è drammatica nel Foggiano», ha spiegato senza mezzi termini al ministro Maroni il prefetto di Foggia Antonio Nunziante); sarà perchè anche il questore Bruno D’Agostino con parole allarmate ha parlato di «scarsa collaborazione», di «città omertosa». E sarà anche perchè sull’onda dell’ultimo scacco al racket e degli omicidi di personaggi eccellenti avvenuti sul Gargano l’enfasi dell’emergenza criminalità ha varcato il diapason della tensione. «SITUAZIONE DRAMMATICA»
– Ma per la prima volta in un consesso di vertice sulla sicurezza un po’ tutti ritengono fuor di retorica che una piccola vittoria è stata conseguita. «S’è detto tutto ciò che si doveva dire, s’è ribadito tutto ciò che bisogna fare», incalza il prefetto Antonio Nunziante.
E tra le cose da fare (e risolvere) al di là della penuria di uomini e mezzi, inutile dire che si è parlato di un «problema scarcerazioni», di processi che ritardano di vicende che tardano a trovare un epilogo, una definizione. Del resto basta guardare quanto successo sul Gargano per capire e riflettere su «sanguinari in libertà», di killer scarcerati non si sa bene perchè, di indagini chiuse dal 2007 e 2008 che non hanno ancora sbocchi processuali e giudiziari.

CASO SCARCERAZIONI

-E allora che ognuno si assuma le proprie responsabilità in un contesto in cui la criminalità e il degrado del tessuto sociale hanno fatto passi da gigante. Basta guardare al numero (in aumento, si parla di un 35 per cento) di incensurati arrestati per capire quanto la criminalità attinga dalle sacche sociali meno abbienti dove trova il terreno già fertile.

25 CLAN, 1024 AFFILIATI

-Ma non è tutto: in tutta la provincia sono stati censiti 25 clan con 1024 affiliati, un esercito a combattere lo stato. Numeri che la dicono lunga su una situazione drammatica. «Ci siamo dati appuntamento tra un mese» spiega il prefetto Nunziante che ribadisce: «Nel frattempo arriveranno un centinaio di uomini, funzionari per l’intelligence da fuori e soprattutto si cercherà di costituire una sorta di Direzione distrettuale antimafia a Foggia, potrebbe essere un primo passo».

DDA IN SEDE
– Poi l’annuncio. «Sì, finalmente ci sono i presupposti per la costituzione di un’associazione antiracket che manca su questo territorio in maniera quasi inspiegabile; la faremo nascere a breve a Vieste, là dove negli ultimi tempi si sono verificati con una certa frequenza episodi che rischiano di minare il tessuto sociale ed economico della cittadina». Intanto gli incontri su questo fronte si sono susseguiti, con le associazioni di categoria e gli organismi assoindustriali.

ARRIVA ALFANO
– Ma è il tema delle scarcerazioni quello più sentito. «E’ stata annunciata una visita del ministro Alfano, verrà a Foggia probabilmente a dicembre». Nel frattempo? «Avremo un inverno durissimo…». Ed è chiaro che ci si attende qualche contraccolpo, risposte soprattutto sul Gargano dove il clima è particolarmente teso. Insomma la vertenza sicurezza e l’emergenza criminalità in Capitanata continuano a tenere banco.

IL PROCURATORE
– Anche il procuratore capo, Enzo Russo nel corso del vertice col ministro Maroni ha detto la sua. «Servono più magistrati per le indagini». E che fosse quella una risposta a chi parlava di indagini ferme, era fin troppo chiaro. Russo è tornato su un esigenza avvertita:
«Non è più dilazionabile il momento per istituire una sezione staccata della direzione distrettuale antimafia e quindi della corte d’appello». Insomma, non è più tempo per continuare a parlare, valutare la lievitazione, giudicare la cottura, stabilirne semmai la fragranza e intervenire con la solita solfa delle deboli promesse.
Ernesto Tardivo