Menu Chiudi

Vieste/ Sotto accusa la Regione la discarica al collasso: è emergenza

Il sindaco Nobile: «Non ci sono i finanziamenti promessi per metterla in sicurezza». I rifiuti continuano a salire.

 

E’ stracolma la discari­ca per rifiuti urbani di Vieste dove smaltiscono l’immondizia diversi Comuni del Gargano e dove non ci sono più le condizioni per continua­re a riversarli. Un’emergenza che po­teva essere evitata se solo la Regio­ne Puglia avesse mantenuto gli im­pegni presi tra gennaio e marzo scorso alla presenza del Prefetto, Sandro Calvosa con il Comune gar­ganico: un finanziamento di 900mila euro per realizzare un mu­ro di contenimento nell’attuale di­scarica e garantire l’autonomia del Gargano per almeno cinque mesi.

«Il finanziamento non è arrivato. Pe­raltro ci hanno comunicato che ora sono disponibili solo 400mila euro – spiega il sindaco di Vieste Ersilia Nobili – quel mu­ro di contenimento è indispensabi­le. Se la situazione non si sblocca non continuerò ad assumermi la re­sponsabilità di tenere aperta la di­scarica. Vorrà dire che firmerò l’or­dinanza di chiusura».

Nobile sarà a Bari per un incontro urgente con l’assessore regionale all’Ambiente, Onofrio In­trona. Ieri nel pomeriggio si è svol­ta una prima riunione in Provincia a Foggia con l’assessore all’Am­biente, Stefano Pecorella. Un in­contro che non ha sortito alcun ri­sultato. Il Comune di Vieste spera­va che la Provincia potesse cofi­nanziare la costruzione del muro di contenimento. Ma al momento non ci sono fondi disponibili.

La Provincia non è andata oltre l’im­pegno di sostenere le ragioni di Vieste in sede regionale. Un anno fa il Comune di Vieste, dopo una serie di incontri in prefet­tura con la Regione e l’allora asses­sore all’Ambiente, Michele Losap­pio, ebbe l’autorizzazione a conti­nuare a smaltire i rifiuti nell’attuale discarica procedendo in altezza. Vie­ste ha quindi smaltito in discarica i propri rifiuti urbani ma anche quel­li di Peschici, Rodi Garganico, Ichi­tella, Vico, San Nicandro e Cagnano Varano.

Da mesi in discarica vengo­no ammonticchiati i rifiuti. Il pro­blema è che nel frattempo, non es­sendo giunti i finanziamenti pro­messi con un accordo sottoscritto in prefettura, la montagna di im­mondizia non è stabile non essendo stato realizzato il muro di conteni­mento.

«Oggi attendo una risposta definitiva dalla Regione. Altrimenti non continuerò ad assumermi la re­sponsabilità. Poi vedremo dove si dovranno smaltire i rifiuti», ribadi­sce Ersilia Nobile. L’aumento dell’immondizia sul cosìddetto «panettone» fa crescere l’instabilità del sacco della discari­ca. La montagna non è solo fin trop­po alta ma è estremamente fragile.

Il danno ambientale che si potrebbe determinare da un suo cedimento sarebbe incalcolabile. Nel marzo scorso fu eseguita una perizia tecni­ca per valutare già allora la stabilità del cumulo di rifiuti. E a seguito di quella perizia fu realizzato il proget­to esecutivo sia per il muro di conte­nimento che per il mini ampliamen­to per prolungarne l’utilizzo anche per un altro anno.

E oggi a Bari il sindaco Nobile chiederà prima di tutto certezze sul trasferimento del finanziamento per costruire il muro ma anche l’ap­provazione del progetto di mini am­pliamento. Su questo però la Regio­ne diversi mesi fa si era già detta contraria.

In quanto gli ampliamen­ti degli attuali impianti sono vietati, ma soprattutto perché l’unica area utilizzabile ricade in zona Sic, ovve­ro zona di interesse comunitario da un punto di vista ambientale. «C’è però il precedente di Lesina – spie­ga il sindaco – anche qui è stato pos­sibile un ampliamento in zona Sic per ragioni legate all’emergenza».

Antonella Caruso
Corriere del Mezzogiorno