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Regionali/ Nel Pd Boccia “esplora” alternative a Nichi

Il lettiano Francesco Boccia entra in gioco ufficialmente nelle elezioni regionali in Puglia, con un mandato di 48 ore assegnatogli dalla segreteria nazionale del Pd e dalla segreteria regionale pugliese per «ricercare e costruire attorno a sé le condizioni politiche e programmatiche di un’ampia alleanza da proporre agli organismi dirigenti del partito», spiega un comunicato al termine della riunione sul nodo delle candidature in Puglia.

Il vicesegretario del Pd Enrico Letta, il coordinatore della segreteria Maurizio Migliavacca, il segretario regionale Sergio Blasi, i coordinatori dei parlamentari Ludovico Vico e Alberto Maritati, con Enzo Lavarra, Paolo De Castro, Nicola Latorre, Paola Concia e Cinzia Capano hanno chiesto all’onorevole Boccia di verificare se ci sono le condizioni per creare nuove maggioranze, con l’Udc,ma senza perdere l’appoggio del governatore Nichi Vendola e quindi della parte del Partito Democratico che lo sostiene e di Sinistra Ecologia e Libertà.

Partita difficile, dal momento che il leader del partito centrista, Pierferdinando Casini, ha definito già nei giorni scorsi «debolissima» la candidatura dell’economista pugliese, che sfidò il presidente della Regione Puglia alle primarie di cinque anni fa, portando a casa il 49,2% dei consensi. Dichiarazione poi ritrattata. Anche se ieri mattina il deputato Udc Angelo Cera dichiarava fallito il tentativo di D’Alema e Casini di mettere in piedi una coalizione per il Sud, Boccia non si è perso d’animo e, in serata, nella sede del Pd ha incontrato il coordinatore regionale pugliese dell’Udc, Angelo Sanza, che oggi scioglierà le riserve sulle alleanze, al termine della segreteria scudocrociata.

Sull’altro fronte, l’aggancio della sinistra radicale, sembra improbabile che Vendola – su cui c’è il veto di Udc e Idv – possa fare un passo indietro a favore del suo ex sfidante, recedendo dalla richiesta delle primarie. «Oggi abbiamo detto una parola chiara: stiamo costruendo una nuova alleanza e coalizione e sentiremo tutti i segretari di partito, Vendola compreso», spiega il candidato in pectore del Pd in Puglia, appena ricevuto il mandato dal partito democratico.

Se il senatore Maritati non esclude il ricorso alle primarie, Boccia dice che «con Vendola ci confronteremo sui numeri e sui contenuti per parlare del bene della Puglia e non su alchimie tattiche che non ci porterebbero da nessuna parte». Mentre per il ritiro del presidente uscente dalla corsa ha fatto intendere che si lavorerà al programma: «Per una riscrittura del rapporto lavoro impresa e diritti e famiglia », temi su cui si può trovare una convergenza con Nichi ed i suoi supporter.

Il vicesegretario Letta spiega che «il nostro problema è che da soli e con il voto delle europee saremmo competitivi solo in tre regioni su tredici: quindi, alleanze larghe». E Vendola? «Vogliamo ragionare anche con lui, non vogliamo escludere nessuno – prosegue – perché soltanto una coalizione larga riuscirà a battere il Pdl». Sergio Blasi, che da solo aveva incontrato i vertici del partito già in mattinata, per preparare la successiva riunione con gli esponenti pugliesi, è stato difeso a spada tratta da Boccia per la conduzione delle trattative: «Lo ringrazio, perché per come era dilaniato il gruppo dirigente nessuno poteva fare meglio ed anzi – sottolinea – ci ha consentito di restare in piedi». Il problema è che con l’Udc, ma senza Vendola, il centrosinistra perderebbe comunque, in Puglia, come appare evidente da una ricognizione dei precedenti risultati elettorali.

Ma il partito di maggioranza relativa di centrosinistra non intende subire i ricatti della sinistra e le primarie si faranno solo se tutti i partiti della coalizione saranno d’accordo. L’ex ministro Paolo De Castro rileva che, ora che anche nel Pdl sembrano nascere delle crepe tra chi sostiene la candidatura di Adriana Poli Bortone e chi, come Alfredo Mantovano, quella di un candidato interno al partito del premier, il Pd intende giocare l’ultima carta per dimostrare all’Udc tutta la sua buona volontà per chiudere l’accordo regionale, che ha un valore nazionale:

«Stiamo cercando di esplorare fino in fondo, con tutto il partito, questa possibilità che ci auguriamo possa dare frutti positivi e che Casini – auspica l’europarlamentare pugliese – possa sciogliere i dubbi e spero che tutti, compreso Vendola, possano aiutarci a vincere, che è poi il risultato dell’operazione».

E se Boccia dovesse fallire? «Questo è l’ultimo tentativo, se non dovesse riuscire si torna a vedersi e l’ipotesi delle primarie resta in piedi», conclude Paola Concia.