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Comunità Montana/ I sindaci del Gargano chiedono il primato della politica

E il Segretario generale Ugo Galli e la responsabile del servizio economico e finanziano Lucia Littoriano continuano a restare nell’Ente, sebbene siano stati sospesi dal loro presidente Nicola Pinto lo scorso lunedì. La guerra all’interno della Comutà Montana tra struttura tecnica ed esecutivo non si placa. Ugo Galli, che nel corso di un dibattimento aveva dichiarato che “il diritto era a casa sua come pane quotidiano”, oggi illettimamente si rifiuta di eseiguire ciò che è stato rilevato nella sentenza del Tar, vale a dire nega ogni tipo di documentazione, richiesta dal presidente, trasformandosi così in un nocuento per tutti gli organismi delle amministrazioni pubbliche. Della questione è stata informata anche la Prefettura. Infrange il diritto, il segretario generale. Infatti, in un Ente composto di 9 dipendenti amminirativi, di cui già 2 dirigenti, egli ha nominato per incarichi dirigenziali altri tre funzionari, Littoriano, Raffaele Sgambati e Antonio Guerra. In più ha impedito la protocollazione di due documenti. “Con quale diritto impedisce la protocollazione? si chiede il presidente- loro che dovrebbero soltanto eseguire gli indirizzi di carattere politico si comportano in modo padronale. Non sta a Galli stabilire se un atto è legittimo, può dare pareri di natura tecnica; ma non di legittimità. Sta abusando di un Ente pubblico solo per i suoi interessi”. A tal proposito anché gli amministratori locali, sinora in massima parte silenti sul contrasto, hanno deciso di evidenziare il loro punto divista. In una nota i sindaci dei Comuni di Rodi, Vico, Cagnano, Carpino, Ischitella, Vieste e Peschici dichiarano di seguire con attenzione le vicende della Comunità Montana del Gargano e di aver più volte stigmatizzato la situazione di stallo che da molto tempo ha completamente imbalsamato l’Ente montano. E scrivono: “Ma gli stessi non possono fare a meno di esprimere perplessità circa l’atteggiamento del Segretario Generale, dottor Ugo Galli in merito alle sue dichiarazioni riportate dalla stampa locale. I sindaci ritengono che questa complessa situazione non potrà che risolversi con il ritorno del primato della politica e, pertanto, invitano la struttura amministrativa a tornare al rispetto del ruolo attribuitogli dalla legge e ad essere prezioso strumento di attuazione degli indirizzi che la politica, senza alcuna prevaricazione, ha il diritto/dovere di fornire nell’esclusivo interesse delle comunità amministrate”.