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L’Udc di Casini sceglie Poli Bortone. La senatrice: io meglio dei candidati Pdl

Il leader dei centristi mette fine agli indugi e chiude la porta a Vendola, ma anche allo schieramento di Palese.
Tutto in poche ore. La corsa alla presidenza della Regione Puglia subisce la svolta definitiva: ieri sera le candidature ufficiali di Nichi Vendola (centrosinistra) e Rocco Palese (centrodestra). Questa mattina, ai due schieramenti, si somma la “terza via”: Adriana Poli Bortone, leader del movimento “Io Sud” (ed ex capolista al Senato per il Pdl), sarà il nome sostenuto dall’Udc. Ponendo fine al tentato accordo con il Partito democratico. A annunciarlo il leader del partito, Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc in una conferenza stampa a Montecitorio. Una mossa dettata dal buon senso e dalle dichiarazioni rilasciate a poche ore dall’aperture dei seggi delle primarie (terminate con il 70% dei voti per Vendola e il 30% per Boccia). «Non è una novità – ha detto Casini –, abbiamo sempre detto che un progetto nuovo che ci comprendesse non era identificabile con il progetto Vendola. Lo ribadiamo con fermezza». Poi la bacchettata agli “ipocriti” del Pd che “dovranno riflettere su ciò che la loro scelta comporterà”.

LA SENATRICE – «Con l’Udc abbiamo già fatto un percorso insieme, io sono nel gruppo misto dove c’è anche l’Udc, se non ci fosse stata questa fretta da parte del Pdl di chiudere prima, probabilmente si sarebbe potuto fare un discorso anche alla luce dell’esito delle primarie del Pd, ma evidentemente, come dice giustamente Casini, il Pdl ha un delirio di autosufficienza». Lo ha detto all’Ansa la senatrice Adriana Poli Bortone, ex An e fondatrice del movimento Io Sud, che correrà come candidato presidente alla Regione. «La mia candidatura avvantaggia Vendola? Non lo so, io so che è stata frutto di una specie di primarie fatte con la società pugliese perchè ci sono stati tanti sondaggi che mi hanno dato sempre vincente sugli altri candidati e quindi l’Udc ha visto i sondaggi». «Avevamo un sodalizio già in piedi – ha detto – quindi non è stato difficile trovare una soluzione del genere una volta che oltretutto c’era stato un brutto documento da parte degli ex An non smentito da nessuno dei vertici del Pdl». Il riferimento è al documento con cui ieri esponenti pugliesi del Pdl (parlamentari e consiglieri regionali) hanno definito «illogica e inaccettabile» la candidatura della senatrice. «È difficile dialogare – ha concluso – quando ci si trova di fronte ad un documento di questo genere».