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Vieste/ L’ultima famiglia sfollata ha fatto rientro a casa

Chiesto riconoscimento calamità per sei località dopo l’esondazione.

 

Anche l’ultima famiglia che alloggiava all’Hotel Falcone, quella di Michele Mastromatteo, 47 anni, muratore, con due bambini di nove e sette anni, ha fatto rientro in casa a Palude Mezzane, per cui la situazione nel centro garganico è tornata alla normalità. Le dodici persone assistite dal Comune (sei adulti e sei bambini)e che hanno alloggiato all’Hotel Falconi, chi per due e chi per tre giorni, hanno fatto tutti rientro in casa. I tecnici comunali dopo apposito sopralluogo hanno concesso l’agibilità delle abitazioni inondate. Revocata anche l’ordinanza sindacale che aveva mercoledì scorso evacuata la zona di palude Mezzane ad alta densità di civili abitazioni, la zona più colpita nella notte tra martedì e mercoledì scorso dallo straripamento delle acque del canale che sfocia nella Baia di Molinella a causa delle abbondanti piogge di inizio settimana scorsa. Completato anche il prosciugamento della zona attigua, quella dove sorgono le strutture ricettive ed è attraversata dagli altri due canaloni presenti in zona, che però sfociano nella Baia di Santa Maria di Merino. In totale i canali esondati, per il maltempo sono tre ed hanno allagato una vasta area pianeggiante a quattro chilometri dal centro abitato, in direzione Peschici, di circa dieci chilometri. “Intendo ringraziare” ha dichiarato il vicesindaco Saverio Prencipe “per il lavoro svolto, il corpo dei Vigili Urbani di Vieste, i ragazzi della protezione civile, i Vigili del Fuoco e di Carabinieri.” Quest’ultimi, per evitare azioni di ruberie, hanno pattugliato la zona per tre giorni. In questi faticosi giorni hanno lavorato con alacrità i Vigili del Fuoco, la polizia municipale di Vieste, i volontari della protezione civile di Vieste, Spinazzola e Monte Sant’Angelo.