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Elezioni 2010 – L’analisi del voto di Franco Salcuni

“Un esperimento riuscito a metà, ma l’ottima affermazione a Monte Sant’Angelo dimostra che il radicamento sul territorio si può tradurre in consenso elettorale a sostegno di una idea differente di politica”

Franco Salcuni, candidato nella lista “La Puglia per Vendola”, alle elezioni regionali che hanno visto la netta affermazione di Nichi Vendola, è risultato il secondo dei non eletti nella sua lista, con 1244 preferenze.

Queste le sue dichiarazioni:  “La vittoria di Nichi Vendola è un risultato straordinario che premia cinque anni di buona politica intesa come servizio alla collettività: il contrario del “cafonal”, del “velinismo” e dell’ “escortismo” dei ricchi e potenti. Credo che il secondo mandato di Vendola sarà quello della trasformazione della Puglia da sorpresa in certezza: in regione leader del centro sud, laboratorio per una economia ed una società diverse.

Per quanto riguarda la nostra avventura elettorale – prosegue Salcuni – credo che l’esperimento sia riuscito solo a metà: l’affermazione elettorale per noi è stata buona nel Gargano Sud, tra Mattinata, Manfredonia e San Giovanni Rotondo. Con l’ottima affermazione a Monte Sant’Angelo, nella mia città, dove, con 754 preferenze, sono il più suffragato (nonostante ineffabili candidature di contrasto che hanno impedito che io fossi eletto), abbiamo dimostrato che nelle comunità in cui si opera con concretezza il radicamento si può tradurre anche in consenso elettorale a sostegno di una idea differente di politica. Il quartiere dove abbiamo le nostre sedi associative ed operiamo con costanza, ad esempio, mi ha tributato percentuali altissime di consenso, segno di grande affetto e fiducia, ma anche di apprezzamento per un lavoro costante e concreto. Forte è stata la risposta dei giovani, ai quali vogliamo dimostrare che la politica non è il terreno della perdizione, ma una terra da conquistare con fiducia, perché una politica diversa è possibile.

Al contrario, sul piano provinciale non siamo riusciti a motivare al voto coloro che nella provincia di Foggia han deciso di rimanerne lontani. Occorre riflettere sull’astensione: il dato è molto preoccupante, perché denota una scarsa fiducia che può diventare distanza incolmabile. Occorre costruire un modo diverso di intendere la politica e in questo sia i partiti, sia l’associazionismo, sia il mondo dell’educazione devono impegnarsi: riabilitandone le dimensioni di servizio ed incoraggiando le persone ad occuparsene.

Alla conta degli eletti, resta il risultato negativo per il Gargano, che non ha saputo per l’ennesima volta eleggere nessuno. Frutto di una visione quasi “idiotica” della politica, vittima della frammentazione del consenso con il prevalere di candidati chiusi in una logica localistica o in una logica di corrente, l’un contro l’altro armati. In questo modo la nostra terra finisce per accrescere l’isolamento senza battere con convinzione le strade per uscirne.”