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Vico/ Oggi via al processo alla SIECO

Gli amministratori dell’azienda accusati di danno ambientale.. Avrebbero stoccato rifiuti nel deposito degli automezzi aziendali.

 

Si celebra, oggi, presso la sezione distaccata di Rodi Garganico del tribunale di Lucera, la prima udienza del procedimento a carico dei responsabili della Sieco, azienda di Triggiano che, da un paiod’anni, gestisce il servizio di raccolta e conferimento dei rifiuti a Vico del Gargano. Sul banco degli imputati, Marco Giovanni Vasienti e Luciano Vasienti, rispettivamente amministratore unico della Sieco S.p.A., e responsabile del servizio di raccolta rifiuti, i quali, per l’accusa, devono rispondere di danni ambientali per aver creato una sorta di discarica abusiva nella stessa area destinata alla custodia degli automezzi per la racco1ta e lo smaltimento dei rifiuti. Discarica a cielo aperto, senza voler esagerare, nél centro urbano, a poche decine di metri da abitazioni e, naturalmente, in un’area molto sensibile, dove erano stati ammassati, senza alcuna separazione, materiali tra i più disparati: dalla plastica al legno ai materassi; da lattine vuote ad elettrodomestici, tra cui frigoriferi e cucine; tanto per dare le dimensioni della gravità e del possibile danno per le persone, la presenza di lattine vuote che avevano contenuto del diluente. Tutto questo su una superficie di poco più di mille metri. Il provvedimento di sequestro fu eseguito dal locale comando della polizia municipale, su disposizione della procura di Lucera.
Parti lese, in questa vicenda, sono le amministrazioni provinciale e comunale che dovrebbero costituirsi parte civile. La discarica abusiva, insieme al danno ambientale, aveva una diretta conseguenza sui costi a carico del contribuente ma, nello stesso tempo, un vantaggio immediato per l’Azienda Sieco. Infatti non si può parlare di semplice coincidenza il sequestro della discarica se di pari passo c’è, stato un vero e proprio collasso per quanto riguarda il quantitativo della differenziata che, con la precedente gestione che era stata affidata all’Aspica, aveva fatto registrare il venti per cento a fronte del poco più dell’attuale quattro per cento con la Sieco Per i cittadini il danno e duplice quello ambientale per la ricaduta sulla qualità della vita; inoltre, il quantitativo di differenziale che presenta una sola cifra, si traduce in un danno patrimoniale, per la ridotta premialità da parte della Regione a favore dei Comuni “virtuosi”. Due anni, tra l’altro, caratterizzati dalla costante conflittualità tra azienda e lavoratori a causa dei costanti ritardi di mensilità e straordinari; oltre, a tutta una serie di disservizi e inadempienze, a dir poco preoccupanti. ..
L’ultima richiesta del sindacato a Prefetto, ispettorato del lavoro, Amministrazione comunale ad intervenire, affinchè venga garantito un corretto svolgimento del servizio e il puntuale rispetto dei diritti e della dignità dei lavoratori. E’ sufficiente ricordare che, come più volte denunciato dal sindacato, “spesso i mezzi per la raccolta uscivano dal deposito sotto la responsabilità, a volte anche penale, dei lavoratori addetti al servizio”.

Franco Mastropaolo