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Ma Vendola tenterà la scalata al Pd?

Dopo il sondaggio arrivato sul tavolo del segretario nazionale dei Democratici che danno in testa Napolitano, Zingaretti secondo e Nichi terzo. Il presidente della Regione oramai ha superato in popolarità Bersani.

Le indiscrezioni del Corriere sul sondaggio effettuato dalla Ipsos sull’insieme dell’elettorato nell’ultimo mese per conto della direzione nazionale del Partito Democratico che avrebbero fatto sobbalzare sulla sedia il segretario Pierluigi Bersani, allo stesso tempo hanno reso Nichi Vendola più felice. Non gli deve essere parso vero, ieri, che in così poco tempo, da metà aprile scorso, all’indomani della vittoria elettorale alla Regione, da quando cioé si è messo a trotterellare in giro per l’Italia facendo a mezzadria presidente della Puglia e leader nazionale di un partito da 1-2%, Sinistra Ecologia e Libertà, l’indice di fiducia nei suoi confronti crescesse così vertiginosamente superando in popolarità lo stesso Bersani. Anche perché in un altro sondaggio effettuato da SWG, commissionato da L’Espresso e pubblicato il 9 aprile, dava in testa Luca Cordero di Montezemolo con il 18, seguito da Bersani con l’11, e terzo Nichi Vendola con il 10 seguito da Mario Draghi col 9, Beppe Grillo con l’8 e Roberto Saviano con il 6 mentre il 33% del campione non esprimeva alcuna preferenza.
Il sondaggio Ipsos, invece, prende in esame tutti i leader italiani, sia politici puri che quelli che ricoprono cariche istituzionali. Assente quindi la cosiddetta “società civile” con i vari Montezemolo, Draghi e Saviano etc etc. In testa al gradimento il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Secondo a sorpresa il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, che il centrosinistra voleva candidare a presidente della Regione Lazio come sfidante della Polverini. Terzo il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Tra i politici guadagna posizioni il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, che si avvicina al segretario nazionale del Pd, Bersani, sceso all’undicesimo posto. Il Corriere, inoltre, fa riferimento a un altro sondaggio, riservato, sugli elettori del Pd. E anche in questo emerge un altro dato preoccupante per Bersani. Ai primi posti, però, c’è la richiesta il rinnovo della classe dirigente. Musica per le orecchie di Vendola ma anche del leader Idv, Antonio Di Pietro, che sta meditando di lanciare in autunno un’Opa per assumere la leadership del Pd. Non a caso in questi giorni è stato feroce lo scontro anche con il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini. Per non parlare del gradimento che riscontrano oramai leader oramai percepiti come vecchi: D’Alema, Fassino, Veltroni e Franceschini.
Certo ieri Bersani ha cercato di sdrammatizzare. “Ho qualche dato un pò diverso” ha replicato. “Ovvio che in questi sondaggi più sei diviso più paghi un prezzo e certamente difficilmente un elettore di centrodestra direbbe che gli vado bene io. Ma io non metto orecchie in queste cose”. Quando al possibile leader del centrosinistra Bersani afferma: “Noi non avremo un uomo solo al comando. L’idea che dobbiamo trovare un simil-Berlusconi non esiste. Prodi l’ha battuto due volte perché era tutta un’altra cosa. Sono da bocciare i meccanismi di tipo leaderistico, noi vinciamo se facciamo squadra”.
E Vendola? Forse non a caso ha fatto convocare gli stati generali delle “fabbriche di Nichi” a Bari il 16, 17 e 18 luglio con l’obiettivo di discutere del “vocabolario della buona politica, delle azioni da mettere in campo e dell’immediato futuro di questa rete nata e cresciuta spontaneamente ben oltre i confini regionali”. Ma intanto dovrà vedersela in Puglia, alla Regione, sia con il Pd che con l’Idv che ovviamente manovrano per evitare che il presidente continui a fare politica nazionale. Come? Costringendolo a occuparsi di quella pugliese. Non sarà sfuggito a nessuno che Vendola, prima con la formazione di una giunta a sua totale somiglianza, poi con l’elezione di Onofrio Introna alla presidenza del Consiglio, abbia sinora operato per sgombrare il campo da personalità capaci di creargli difficoltà a Bari e potersi dedicare con maggiore tranquillità alla politica romana. Ma in questa partita complessa in cui l’obiettivo è chiaro: assumere la leadership del principale partito di opposizione quale trampolino di lancio nazionale Vendola dovrà vedersela con Di Pietro e con Casini. A meno che non spunti un quarto incomodo della società civile.

Franco Antonacci