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Aree Vaste i sindaci contro la Regione

“Di 11 miliardi non ne è stato speso neanche uno”. Ieri incontro a Bari a cui hanno preso parte i primi cittadini di Bari, Lecce, Barletta, e Brindisi.

 

Dovrebbe essere l’ultimo vagone di soldi con destinazione Puglia, in attivo da Bruxelles. E i Comuni temono che la Regione li gestisca senza di loro. Così ieri i capofila delle dieci aree vaste pugliesi (i raggruppamenti di Comuni incaricati di elaborare una proposta strategica integrata per ben utilizzare quelle risorse) hanno indirizzato al presidente della Regione una lettera con cui l’avvertono: «Se neppure questa volta, con l’amministrazione Vendola, si riuscirà a utilizzare gran parte dei fondi e a utilizzarli bene, sarà difficile ripresentarsi agli elettori senza imbarazzi».
A guidare la protesta (“in spirito costruttivo, non di contrapposizione”, assicurano) i sindaci di Bari, Lecce, Brindisi e Barletta Due amministrazioni di centrosinistra, quindi, due di centrodestra. Unite nella battaglia per evitare che siano gli assessorati regionali a scegliere come spendere, a definire le priorità. Per evitare che, alla fine, si spenda ben poco di quelle risorse. In ballo ci sono circa n miliardi di euro. E finora la Puglia ne ha impiegata una quota pari a circa il 7 per cento. Restano tre anni. «Noi siamo pronti da due anni— spiegano i sindaci di Bari e Lecce, Michele Emiliano e Paolo Perrone — abbiamo predisposto una proposta coerente con la filosofia dell’area vasta. Ma ci risulta che finora gli uffici regionali siano riusciti ad esaminarne soltanto due. E poi hanno imboccato la strada del piano stralcio». In sostanza, la Regione stralcia una prima somma, 350 milioni, da spendere entro la fine dell’anno, e li mette a bando. «Prima ci hanno fatto sperimentare l’efficacia della pianificazione integrata, e ora ci ributtano in una competizione tra Comuni basata sulla velocità? Così si vanifica il nostro lavoro e lo sforzo di programmare insieme», lamenta Perrone. Nella lettera, i rappresentanti delle dieci aree vaste chiedono un incontro con il presidente e poi incontri con gli assessori e con i dirigenti regionali «per l’approfondimento dei contenuti dei piani strategici delle dieci aree vaste e la definizione di una strategia regionale per un più efficiente uso delle risorse finanziarie». Il 18 si riunisce il comitato di vigilanza. «Chiederemo procedure di accelerazione della spesa e che alle aree vaste venga riconosciuto il ruolo di ente internedio che valuta la programmazione strategica», conclude il vicesindaco di Brindisi, Mauro D’Attis. «Non rischiamo di non spendere i soldi — conclude Emiliano — è questa la via per uscire dalla questione meridionale».