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Penitenziario Foggia: la ‘spadellata’ dei detenuti

Pentole, piatti e coperchi contro le inferriate delle finestre delle loro celle. Questa la forma di protesta dei detenuti del carcere di Foggia che stanno manifestando contro il sovraffollamento della struttura. Alzano la voce per denunciare le condizioni di vivibilità nel penitenziario dauno, già di per sè difficili e che con le alte temperature diventano insostenibili. La struttura, concepita per poter ospitare al massimo 400 detenuti, attualmente ne contiene oltre 700 ma, in alcuni periodi si è sfiorata la soglia di 850 detenuti e i reclusi sono stipati quasi uno sull’altro. Numeri che tradotti in termini di vivibilità fanno accapponare la pelle. Significa, infatti, che in una cella di sei metri per tre, realizzata per ospitare non più di due persone, vengono ammassati cinque o sei detenuti. Ad aggravare la situazione anche le elevate temperature di questi giorni. Caldo insopportabile che, di sicuro, non facilita la sopravvivenza. I detenuti sono costretti a trascorrere gran parte della giornata distesi sul letto, per cercare, almeno in parte, di ottimizzare lo spazio a loro disposizione. La cosiddetta "spadellata" che sarà ripetuta tre volte al giorno fino al 15 luglio; Foggia, inoltre, è l’unico penitenziario in tutta la Puglia ad attuare questa forma di protesta. Un disagio, quello del sovraffollamento, vissuto anche dagli agenti di polizia penitenziaria: ad oggi circa 400 unità troppo poche per far fronte alle esigenze di sicurezza. Secondo i sindacati di categoria, inoltre, per i mesi estivi difficilmente si potranno garantire ferie e riposi al personale, se non aggravando la situazione di chi resta al lavoro.