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LE ROTATORIE, ISTRUZIONI PER L’USO

 

Riceviamo e pubblichiamo
Da qualche mese, la nostra cittadina beneficia di due ulteriori rotatorie una nei pressi del Corpo di Guardia Forestale e l’altra alla via S.Maria di Merino, che non sono certo una novità per il paese, in quanto, ne esistono già due.

Tuttavia, queste sono interessate da un sensibile traffico veicolare e pedonale specie durante la stagione balneare e quindi un corretto uso delle stesse è indispensabile per la loro funzionalità. Percorro quotidianamente con la mia motocicletta durante la bella stagione queste due rotatorie, ma nell’impegnarle ho constatato che molti utenti commettono errori grossolani nel loro utilizzo e magari con superficialità, aumentando il rischio di collisioni, quando ad esempio ignorano che chi ha impegnato la rotatoria ha la assoluta precedenza.
Ho pensato, quindi di suggerire alcuni modelli comportamentali destinati agli utenti delle due ruote, che sono i più esposti alle collisioni, ma possono trarne giovamento anche gli utenti delle quattro ruote.

 

A prescindere dalla forma, il tipo di rotatoria più utilizzato è quello che si ispira al modello "francese", cioè caratterizzato dal diritto di precedenza per i veicoli che circolano all’interno della stessa. I veicoli in entrata, pertanto, debbono dare la precedenza a quelli che già stanno transitando sulla rotatoria.
Cosa fare, dunque, nei pressi della rotatoria?
Quando si giunge nei pressi di una rotatoria, in fase di entrata, occorre:
— rallentare;
— verificare la presenza di veicoli che già impegnano la rotonda;
— dare la precedenza agli stessi e poi immettersi conseguentemente senza bisogno di segnalare questa manovra a coloro che ci seguono. In fase di ingresso, inoltre, quando le corsie lo consentono, è possibile circolare per file parallele:
Comportamento dei veicoli in rotatoria:
— i veicoli che sono già in rotatoria hanno il diritto di precedenza rispetto ai veicoli in entrata anche se questi ultimi provengono da destra o da strade di primaria importanza:
— è possibile circolare per file parallele in fase di ingresso in rotatoria quando le corsie lo consentono;
— è opportuno impegnare la corsia esterna nel caso in cui si debba subito svoltare a destra; viceversa occorre impegnare quella interna nel caso in cui si prosegua il percorso in rotatoria;
— i veicoli sia in entrata sia in uscita dalla rotatoria, devono dare la precedenza ai ciclisti e ai pedoni sui passaggi pedonali.
— è obbligatorio segnalare ogni cambio di corsia all’interno della rotatoria con gli indicatori di direzione (frecce);
— è obbligatorio segnalare l’intenzione di uscire dalla rotatoria con gli indicatori di direzione (frecce).
A tal propostito, si osservi che la strada in ingresso è una corsia che termina, con linea tratteggiata, in quella di marcia: freccia a sx fino a completo inserimento, e una volta dentro si toglie.
Durante la percorrenza, si segue una corsia senza cambiamenti: nessuna freccia.
Al momento dell’uscita, si valica di nuovo la linea tratteggiata da cui nasce la corsia di destinazione: freccia a dx per segnalare la manovra, con anticipo adeguato.
Per definire l’anticipo, va benissimo inserire la freccia quando il veicolo è in asse con la strada precedente a quella in cui vogliamo andare; non si fa confusione con nessuno, ma al contempo si favorisce chi deve entrare là dove noi usciamo, perché sapendo in anticipo della liberazione della tratta, può partire prima in sicurezza.
Questo banale trucco fluidifica incredibilmente la circolazione, che lo attui la bici così come il bus.
Deve passare il concetto che la rotatoria non è un’area speciale che regola un certo numeo di strade, ma è proprio una strada a sé, con l’unicità di essere circolare, e con una precisa priorità rispetto alle corsie che vi si immettono.
Sono due concetti di geometria stradale profondamente diversi.
Una rotonda non è un incrocio!
Antonio Scocco presidente del «Motoclub Gargano»