Menu Chiudi

A Cagnano Varano rinascerà l’idroscalo

Inserito di recente nei beni da trasferire agli enti locali ma vive in uno stato di grande abbandono da decenni. Il sindaco Tavaglione: vogliamo riportarlo agli antichi splendori ma serve anche il contributo di imprenditori.

 

Un patrimonio storico, culturale e ambientale che porta addosso i segni del tempo e dell’abbandono ma che potrebbe essere finalmente rilanciato, cambiando il destino del piccolo centro garganico di Cagnano Varano. E lingua di terra ai piedi del bosco di San Nicola che si getta nel lago. Si chiama San Nicola Imbuti, più noto come l’Idroscalo «Ivano Monti» che per effetto del federalismo demaniale lo Stato ha ceduto al Comune di Cagnano Varano. «Stiamo aspettando la comunicazione ufficiale — spiega il sindaco, Nicola Tavaglione — ma siamo molto contenti. Da anni speravamo di poter acquisire al patrimonio comunale l’Idroscalo. Anche se l’acquisizione non comporta solo onori ma anche diversi oneri. Si tratta di un’area enorme con numerosi fabbricati, dismessa dal ministero della Difesa e che già quattro anni fa il ministero delle Finanze aveva messo in vendita per 6 miliardi e 250 milioni di vecchie lire senza successo. E stata negli anni della seconda guerra mondiale una base militare strategica per il controllo della costa dalmata. Si tratta di un complesso che una volta era autosufficiente con palazzine ad un piano, abbandonate e depredate negli anni, che si snodano lungo i viali. L’impianto architettonico è di ispirazione coloniale. Immerse nella macchia mediterranea, molte si specchiano nel lago. Il Comune ha un progetto di riconversione nel cassetto. Quando il ministero delle Finanze lo mise in vendita, per qualche tempo una società mista pubblico-privato sembrò interessata. Si voleva realizzare un villaggio turitico. Cosa che non sarà possibile. «Noi potremo restaurare i fabbricati per poterli poi riutilizzare. Ma non saranno possibili nuove edificazioni — spiega e assicura il primo cittadino—. Certo la prima preoccupazione sarà quella di liberare alcune palazzine occupate abusivamente. L’intero recupero però non potrà che avvenire coinvolgendo i privati. Non abbiamo certo 30 milioni di euro per valorizzarlo». Una cifra da capo- giro per il piccolo Comune. Qualche anno fa l’amministrazione restaurò un unico fabbricato dell’idroscalo che è però rimasto inutilizzato. «Non riuscimmo ad avere altri fondi — spiega il sindaco Tavaglione — e purtroppo quella struttura non è mai stata destinata ad alcuna funzione». Scorrendo la lista dei beni demaniali trasferiti dallo Stato agli enti locali, il comune di Cagnano è quello che ha ottenuto il maggior numero di beni. Oltre all’Idroscalo, c’è la chiesetta di Santa Barbara che si trova in una posizione panoramica e che risale al 1920. Si trova in una condizione di grande degrado. E poi c’è la pineta nei pressi di Capoiale e una serie di luoghi sempre nella stessa zona. Aree per altro che sono a pieno titolo inserite nella zona lagunare del parco nazionale del Gargano.

Antonella Caruso