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La Cisl: bisogna salvaguardare i presidi ospedalieri sul territorio

Bisogna equilibrare la spesa abbattendo gli sprechi non eliminando i servizi.

 

“Salvaguardare i presidi ospedalieri della rete sanitaria di Capitanata, intervenendo sulla razionalizzazione della spesa e attraverso la cancellazione di sprechi e costi inutili, che gravano pesantemente sulla gestione sanitaria pugliese”. E’ quanto chiede la Cisl provinciale di Foggia che evidenzia “la necessità di scongiurare in ogni modo la dolorosa chiusura di ospedali e strutture che oggi garantiscono, ai cittadini del vasto territorio provinciale, servizi sanitari ancor più essenziali nell’attuale periodo di crisi economica che sta colpendo tante famiglie meridionali”. Secondo la Cisl di Foggia, “a livello regionale bisogna assolutamente evitare quei tagli che colpirebbero gravemente le famiglie dei lavoratori, principali beneficiarie dei presidi sanitari locali e nelle quali già si vivono gravi difficoltà, legate all’insufficienza dei redditi e alla carenza d’occupazione”. Come sottolineato dal rapporto sull’economia del Mezzogiorno, diffuso dalla Svimez, l’impatto della crisi sui consumi e sulla vita quotidiana è pesante: nel Meridione una famiglia su tre (7 milioni di persone) è a rischio povertà ed una su cinque non ha i soldi per andare dal medico. “Di fronte a questi dati, la riduzione dei servizi sanitari pubblici sul territorio assesterebbe un altro colpo alla qualità della vita e al fondamentale diritto alla salute, garantito dalla Costituzione, di numerosissimi nuclei familiari, non più in grado d’impiegare risorse economiche per garantirsi cure sanitarie”. In questa direzione, “la classe politica pugliese deve impegnarsi con vigore e responsabilità, sia sui territori d’appartenenza sia in Consiglio Regionale, per salvaguardare realmente i presidi ospedalieri locali, messi a rischio dal piano di rientro elaborato dalla Giunta Regionale”. La Cisl, in questo delicato momento, conferma “l’importanza di realizzare un equilibrio tra le riduzioni di spesa ed i nuovi investimenti tesi a rafforzare e non a depotenziare le strutture territoriali”. Da tempo, i sindacati di Capitanata auspicano un confronto sul piano di rientro regionale per discutere in merito alla razionalizzazione della rete ospedaliera e alla rideterminazione delle dotazioni organiche nell’azienda sanitaria locale, attraverso una concertazione territoriale. “Prima di assumere decisioni che mettano ulteriormente a rischio la copertura sanitaria, come la chiusura degli ospedali – afferma il segretario generale della CISL di Foggia, Emilio Di Conza – occorre lavorare per migliorare la spesa sanitaria, ridurre gli sprechi, i tempi d’attesa e la mobilità passiva. Servono profonde modifiche delle politiche sanitarie e di sviluppo, che partendo dal Sud – auspica Di Conza – pongano le condizioni socio-economiche per la ripresa del sistema Paese”. Secondo la Cisl, siamo “in presenza di un drastico peggioramento del quadro economico e sociale, che richiede politiche di contrasto di sprechi ed inefficienze delle istituzioni e dei poteri forti, che influenzano le politiche per il Sud e generano recessione e ristagno, con grave danno per la popolazione meridionale”. Per la Cisl, “è sempre più urgente un patto per lo sviluppo per fronteggiare povertà, inattività, tracollo delle imprese”.