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Domani si ratifica lo sfregio alle case a schiera di Monte Sant’Angelo

Ancora nuove costruzioni nella città candidata all’Unesco.

 

Domani è in programma il consiglio comunale in cui si ratificherà il provvedimento che autorizza la soprelevazione delle case a schiera in via Celestino V nel quartiere Carmine a Monte Sant’Angelo.

In più si presentano altri progetti di soprelevazione in quella ed in altre zone della città, prima sottoposte a vincolo sismico. L’inedificabilità necessaria a rispettare la vecchia legge antisismica ha di fatto preservato un tratto di edifici ottocenteschi a schiera che, a nostro avviso, andavano tutelati a prescindere.

Oggi si pretende di cambiare irrimediabilmente il paesaggio delle case a schiera, più di quanto già è stato fatto.

Legambiente rappresenta ancora una volta, come l’anno scorso, lo sconcerto di fronte ad una situazione simile e ricorda che:

1. occorre tutelare quanto rimane della vecchia città costruita in pietra locale, specie le tipologie più tipiche, come le case a schiera, le grotte e le costruzioni a secco, mantenendo intatti i valori paesaggistici della vecchia città, che, assieme al Santuario di San Michele, rappresentano l’unico attrattore turistico della città.

2. Monte Sant’Angelo non ha bisogno di nuovi alloggi in una città che ha costruito per più di ventimila abitanti, pur contandone oggi non più di dodicimila.

3. Soprelevare nelle cosiddette zone di recupero significa inoltre, contribuire a peggiorare la qualità della vita di tutti i residenti per la mancanza dei requisiti di rispetto degli standard urbanistici, senza parcheggi, aree verdi, viabilità adeguata a sostenere un accresciuto carico antropico.

4. Per queste ragioni il vecchio PRG è abbondantemente superato dalla storia e non comprendiamo perché l’amministrazione comunale non abbia intrapreso quella ripianificazione, con la redazione del Piano Urbanistico Generale di cui ormai da anni abbiamo solo il documento preliminare approntato stilato dall’
architetto Karrer, dimenticato in un cassetto.

Intraprendere nuove iniziative in materia di edilizia, in una città dove s’è costruito troppo e male, dove si va avanti senza regole e senza rispettare il buon gusto, getta nel ridicolo e nella farsa la candidatura Unesco, che rischierebbe di rappresentare la copertura retorica della distruzione di quel che rimane della città dell’Angelo.

Invitiamo pertanto i cittadini, le associazioni, gli organi di stampa a prestare il massimo dell’attenzione a quanto sta accadendo. Questo al di la dei numerosi, seppur censurabili, conflitti di interesse che accompagnano la vicenda.