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Vieste/ Tre lunghissimi anni costellati dal crimine e terrore

Tutto inizia nell’inverno del 2007, quando una scia di reati scuote la città. Ma le cose sono peggiorate. Tre lunghissimi anni fatti di picchi altissimi di criminalità e momenti di paura per imprenditori e cittadinanza Ecco, in sintesi, la cronologia degli episodi più eclatanti.

 

Inverno 2007’2008
Una impetuosa serie di rapine, scippi, furti e atti intimidatori (che persistono per circa due mesi) scuotano e terrorizzano per la prima voltala città di Vieste

11 maggio 2008
Verso le ore 2 di notte, ignoti nella centralissima piazza Giuseppe Garibaldi danno fuoco all’auto, di proprietà di Nicola Tantimonaco, noto costruttore edile del posto, che era percheggiata, insieme ad altre sette auto, a ridosso della parete posteriore dell’edicola De Maria

20gennaio2009
Ignoti malfattori si introducono nel rinomato Lido Quasenada, dando alle fiamme diversi ombrelloni e spaccando tutte le vetrate del lido. I titolari dell’attività valutavano la possibilità di dismettere l’attività in quanto c’ere una mancanza totale di tutela del territorio circa quanto concerne la sicurezza ed il controllo di tali atti delinquenziali. Il lido Quasenada era già stato oggetto di furto l’anno precedente ad opera sempre di ignoti.

Primavera 2009

Ingenti danni e furti di mezzi al villaggio La Gattarella, proprio alla vigilia dell’apertura della nuova stagione estiva.Viene appiccato un incendio ai danni di due auto e scooter poco dopo l’una in via Tantimonaco. Le due autovetture sono state salvate grazie al tempestivo intervento dei Carabinieri dei vigili del fuoco e i volontari della Pegaso, mentre le fiamme provenienti dallo scooter hanno innescato un incendio in un appartamento dell’adiacente residence Mipa, che solo per un caso fortuito non vedeva all’interno la presenza dell’insegnante che vi dimora. Nel weekend, invece, era stata la volta di un attentato dinamitardo alla Benetton, autovettura avvenuto avvenuto mezzanotte e mezza in via Trento, una traversa del centralissimo viale XXIV Maggio. L’ordigno era stato posto ai piedi delle vetrina laterale dell’attività commerciale Benetton, di proprietà dei fratelli Palladino di San Giovanni Rotondo. Non si tratta del primo atto intimidatorio effettuato ai danni della Benetton: la vetrina presa di mira nella notte era stata recentemente posta in sostituzione di quella contro la quale, nei mesi scorsi, sono stati esplosi alcuni colpi di fucile. Oltre alla bomba alla Benetton, nel corso di quella settimana vanno registrati anche gli incendi ad un motocarro
e ad una autovettura.
17ottobre 2009
Nell’arco di questo weekend si registrava una sequela di atti delinquenziali. Si è iniziato con la serranda di un esercizio commerciale in via Pizzomunno fatta segno con colpi di arma da fuoco. Nella stessa zona era accaduto prima ad un pubblico esercizio e poi, più di recente, ad un negozio di calzature. Nelle ore successive, nella notte fra venerdì e sabato scorsi, c’è stata un’intrusione in un villaggio turistico in località Defensola. Oltre ai soliti danneggiamenti, è stato lasciato anche un macabro segnale intimidatorio: un cane impiccato nelle vicinanze della direzione. Vittoria Vescera
titolare della struttura, in un inteivento in diretta ad OndaRadio, ha denunciato il fatto e lanciato un appello ai viestani, alle istituzionie dalle forze dell’ordine affinché ci si adoperi più efficacemente per fermare questa escalation criminale. Nella notte fra sabato e domenica, infine, come accadeva quasi quotidianamente, un autovettura, una Nissan Micra è stata incendiata in via Cappuccini. Altro episodio è accaduto nella notte fra sabato e domenica scorsi, quando sono stati gravemente danneggiati i trabucchi di San Lorenzo e di Punta Santa Croce.

Ottobre2009
“Mettiti in regola altrimenti ti mettiamo in regola noi. Lei dovrà far parte della nostra organizzazione così non avrà fastidi con rapine e danneggiamenti e avrà anche protezione per la sua famiglia, in cambio di 600 euro al mese “. E ancora “se si comporterà bene il prezzo calerà ma se ciò non sarà fatto ci costringerà a far soffrire lei e la sua famiglia”. Questo il tenore dei messaggi minatori inviati a tre commercianti di Vieste e scritti, secondo l’accusa, da Giancarlo Notarangelo l9enne del posto raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita dai carabinieri di Vico del Gargano il 3 ottobre 2009.