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“Non si celebrano più processi per bancarotta e truffe comunitarie”

Riceviamo e pubblichiamo. Nicola Pinto: “Sono d’accordo con il giudice De Dedda quando dice che non si celebrano più processi per bancarotta e truffe comunitarie”.

 

Egregio direttore, nel condividere l’intervento di denuncia del giudice Enrico Di Dedda, Gip presso il tribunale di Foggia, nonché segretario dell’ANM foggiana, pubblicato su un quotidiano locale, vorrei esprimere la mia opinione sulla obbligatorietà dell’azione penale, che dovrebbe essere estesa prima di tutto alle denunce, querele regolarmente e puntualmente sottoscritte, poi eventualmente
a quelle anonime anche se queste, a mio modesto parere, non dovrebbero essere prese affatto in considerazione in quanto non solo non c’è la certezza del contenuto, ma nel caso di assoluzione del presunto imputato questi non avrebbe la possibilità di chiedere il risarcimento del danno subito.. Peraltro in questo modo si incrementa la schiera dei vigliacchi e degli invidiosi che non troveranno mai il coraggio di denunciare e sottoscriversi. In qualità di già Presidente della Comunità Montana del Gargano ho fatto numerose denunce —querele circa il contegno tenuto da taluni dipendenti pubblici senza avere mai visto, fino ad oggi, dopo parecchi anni, l’apertura di un procedimento penale nei confronti di costoro…..Voglio però riportarmi all’intervento del Giudice Enrico Di Dedda , il quale evidenziava , tra l’altro: “Non si celebrano più processi per bancarotta, né noto inchieste sulle truffe comunitarie che sfocino in procedimento…… Devo dire, purtroppo, che così facendo non viene tutelatala Res Pubblica , in quanto già da Presidente di un Ente Pubblico e proprio in tale veste il 18 Febbraio 2009 mi sono recato presso la Guardia di Finanza di Manfredonia denunciando e querelando gli autori di una truffa consumata ai danni della Comunità Europea e del Ministero delle Infrastrutture. Ad oggi, purtroppo, dopo 20 mesi dal mio atto di coraggio e responsabilità, pur avendo dato piena disponibilità a. collaborare e a consegnare la copiosa documentazione tuttora in mio possesso, nulla si è mosso nemmeno per essere ascoltato come persona informata dei fatti. Ma ho fatto, in verità, molto di più dando l’incarico a mie spese ad un dottore commercialista, iscritto all’ordine della provincia di Foggia , di accertare e certificare la truffa attraverso una perizia contabile già consegnata, in data 31 marzo 2009, alla stessa
Guardia di Finanza di Manfredonia competente per territorio. Da quella data ad oggi, pur avendo chiesto informazioni alla procura di Foggia in data 29 aprile 2010 con raccomandata AR, e con il modello 110 in data 26 giugno 2010, dopo cinque mesi, nulla mi è stato fatto sapere. Tale circostanza non solo mi sconforta e mi mortifica perché fa diminuire la fiducia nell’ Istituzione Giudiziaria , ma non rispetta il principio che “tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge”. Vorrei inoltre precisare che quasi tutte le denunce- querele che ho presentato sono state fatte nella qualità di Rappresentante Istituzionale, nel timore che quanto denunciato potesse essere reiterato e allo scopo di far funzionare meglio l’Ente locale che rappresentavo oltre che nell’esclusivo interesse dei cittadini e del territorio e non per gli interessi personali di qualche dipendente e /o dirigente.

Nicola Pinto,
ex Presidente della Comunità Montana Gargano