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Il sindaco Nobile: discarica esaurita Vieste va a Cerignola

“Ora ogni tonnellata di rifiuti la pagheremo 120 euro, contro gli attuali 77-80 euro”.

 

“Prima di andare al patibolo cerchiamo al- meno di dare l’anima al Signore, altrimenti rischiamo di morire peccatori”. Queste sono le parole con le quali l’assessore provinciale all’Ambiente Stefano Pecorella ha usato ieri per avviare la conferenza a porte chiuse degli ambiti territoriali ottimali per la gestione rifiuti, a cui hanno partecipato una minima parte dei sindaci o loro rappresentanti della provincia di Foggia (Foggia, Lucera, San Giovanni Rotondo, Castelluccio Valmaggiore, Deliceto,
Vieste, Cerignola). parole che tolgono qualsiasi dubbio su quanto sia grave la situazione in provincia, nonostante i toni concilianti delle occasioni pubbliche pubblico.
I problemi sono infiniti, i più gravi al momento riguardano, i rifiuti dei cittadini del Promontorio Garganico e quelli che escono dopo la lavorazione degli impianti di Foggia, Cerignola e Deliceto.
“Per quel che concerne il Bacino Fg1— dichiara Pecorella nel comunicato stampa — la richiesta è quella di verificare rapidamente la capacità residuale della discarica di Vieste e sulla base delle risultanze di questa analisi decidere quali comuni possono continuare ad utilizzarla, vista l’esiguità volumetrica rimasta disponibile”. Ma in queste righe l’assessore non dice realmente come stanno le cose. infatti, per quanto riguarda la discarica viestana, ormai non si tratta più capire quanto spazio ci si ancora. Perché di spazio non ce ne è più. E a dirlo è lo stesso sindaco, Ersilia Nobile ai giornalisti alla fine dell’incontro. “Da ottobre Vieste porterà i suoi rifiuti a Cerignola, mentre il resto dei comuni che fanno parte dell’Ato Fgl comprese Apricena e Serracapriola, verranno distribuiti tra la discarica delicetana e quella cerignolana. La nostra discarica è esaurita. Ora ogni tonnellata di rifiuti la pagheremo 120 euro, contro gli attuali 77-80 euro”. E’ quindi in corso una emergenza rifiuti l’ambito della pianificazione regionale, verificando contestualmente la possibilità di utilizzo degli impianti di compostaggio anche privati presenti in Capitanata” . La progettazione e la realizzazione sono riferite all’impianto che dovrebbe sorgere a Sannicandro Garganico, gemello di quelli di Cerignola, Foggia e Deliceto. Parliamo di un biostabilizzatore sul quale i comuni garganici discutono da almeno due anni e sul quale pare abbiano trovato un accordo forse troppo tardivamente. “Sì l’impianto sul Gargano dovrebbe sorgere a Sannicandro, l’Anci si è messa a disposizione per sovraintendere alle procedure di appalto — continua Nobile —. Ci vorranno almeno tre ani fino a quando non verrà costruito ma non dobbiamo dimenticare che tra un anno il paese tornerà al voto e l’opposizione quell’impianto non lo vuole. Se non verrà riconfermato l’attuale sindaco salta tutto”. Poi, il secondo nodo stretto intono al collo di questa provincia:
l’impianto di Emma Marcegaglia. Da non confondere con l’inceneritore di rifiuti di Bogo Tressanti, ad esso molto vicino. Si tratta invece dell’impianto che si deve occupare della produzione del combustibile con il quale si alimentano i termovalorizzatori, ricavato con le centinaia di
tonnellate di rifiuti che i biostabilizzatori del capoluogo e di Cerignola e Deliceto lavorano quotidianamente. Fino a quando Marcegaglia non avvierà quella struttura, queste città saranno costrette a conservare questi cumuli in discariche che non dovrebbero accoglierli, mandando .all’aria la pianificazione del ciclo dei rifiuti. Questo, Pecorella lo sa, così come lo sanno i sindaci ed è per questo che avvisano di una lettera da inviare in regione per richiedere “una netta accelerazione alla procedura di avvio dell’impianto Cdr del gruppo Marcegaglia, attraverso cui si potrà abbattere il conferimento in discarica dei Rifiuti Solidi Urbani, e alle procedure per il pagamento dell’ecotassa all’Amministrazione provinciale, così da ottimizzare la raccolta differenziata”. “Intorno a queste necessità su cui non è più possibile tergiversare o praticare una tecnica del rinvio — conclude l’assessore provinciale Pecorella — il territorio provinciale è unito. Ed è sulla base di una profonda comunanza di intenti che chiediamo con forza alla Giunta regionale ed al presidente Vendola di dialogare con le rappresentanze istituzionali della Capitanata, in modo da adottare in tempi rapidissimi quelle soluzioni utili a scongiurare l’esplosione di una gravissima emergenza”. Sullo sfondo, la prospettiva di poter utilizzare appieno “gli impianti tecnologici di Foggia, Cerignola e Deliceto, che possono affrontare, vista la loro capacità, il trattamento dei rifiuti dell’intero territorio provinciale”. Una funzionalità che può essere recuperata con la raccolta differenziata per una migliore selezione dei rifiuti da lavorare e che l’assessore spiega verrà potenziata con “la richiesta di anticipazione alla regione di quanto spetta alla provincia dall’ecotassa — dice ai giornalisti — parliamo di circa i milione di euro”.

Francesco Bellizzi
L’Attacco