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Vico/ Droga, operazione ‘Isola’: 14 in manette

Non hanno, certo, peccato di originalità, neppure per scegliere il linguaggio criptico utilizzato per riferirsi ad una o più dosi di cocaina. "Biodine con le tette grosse" per indicare un cipollotto da 10 grammi di bianca; oppure "bottiglie di vino nero" per l’eroina.  Ma anche "pizze, paraurti e caciocavalli". Tutte espressioni utilizzate dall’organizzazione criminale, con base operativa sul Gargano, sgominata questa mattina dai carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Vico. Quattordici le persone finite in manette ( di cui 9 in carcere e 5 ai domiciliari), accusate a vario titolo di associazione finalizzata al trasporto, alla detenzione e alla vendita di sostanze stupefacenti. Una struttura criminale ben organizzata, con gerarchie prestabilite in base allo spessore delinquenziale di ognuno dei componenti. Al vertice delle piramide c’era Santo Giovanni Paduanello 54 anni che si avvaleva della stretta collaborazione del figlio Matteo di 30 anni e di Giovanni Bocale 38enne, tutti di Cagnano Varano. Fidi collaboratori di quest’ultimi, Costantino Di Maggio, Leonardo Nicola Stefania e Rocco Elia De Noia. Il gruppo, oltre ad agire nel nord del Gargano aveva ramificazioni anche nelle province di Campobasso e Arezzo. Trait d’union tra il mercato illecito foggiano e quello settentrionale Nicola Criscuoli e Matteo Roberto Di Cataldo. Nel corso delle indagini durate appena sette mesi, gli inquirenti hanno accertato 3mila episodi di spaccio che hanno prodotto un giro d’affari attestato intorno al milione di euro. Base operativa del gruppo, un camping situato a Isola di Varano dove Santo Paduanello lavorava come guardiano. Lì avveniva anche l’approvvigionamento dei pusher referenti nei comuni di Peschici, Vico del Gargano e Ischitella. Violente, anche le modalità utilizzate dall’organizzazione per riportare "l’ordine" tra i debitori, come quella che avvenne in un bar di Termoli dove due dei affiliati al gruppo picchiarono pesantemente un paio di acquirenti che non avevano onorato il debito relativo all’acquisto di dosi di cocaina.