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Damone: “Vendola, la democrazia di tipo comunista”

Nota del capogruppo regionale de "La Puglia prima di Tutto".

 

Una nota del capogruppo de La Puglia prima di tutto, Francesco Damone.“Il Congresso della Sel si è concluso a Firenze utilizzando il sistema moscovita della lista unica e dell’acclamazione del Presidente: Vendola, novello profeta della salvezza del Paese. In verità l’intera operazione-congressuale si è svolta all’insegna della storica e cronica doppiezza comunista.Era peraltro l’unico modo per mettere insieme le famiglie gay e quelle normali, l’istituzionalizzazione della trasgressione elevata a sistema e l’omaggio opportunistico al Vaticano; una concezione del potere nel nome dell’umiltà della Croce (‘due tavole e quattro chiodi’), dell’esaltazione della povertà e della vicinanza ai deboli ed agli oppressi ed al tempo stesso un’ostentazione dell’immagine di tipo hollywoodiano, con incessante sovra-esposizione mediatica all’insegna di una spudorata auto-celebrazione, non senza smaccate vestizioni con abiti firmati e cravatte griffate. Si è rappresentato come una sorta di infallibile ed incontaminato demiurgo, portatore di ogni purezza e di ogni bellezza, a fronte del male assoluto che è tutto quello che non gli appartiene, esattamente come facevano e fanno i tiranni di sempre, con buona pace degli infiniti scheletri negli armadi della sua storia comunista ed anche del suo governo pugliese. Attraverso il quale ha anche attuato una scientifica e spudorata occupazione delle sue orde rosse di ogni anche pur remoto interstizio di potere, senza alcun riguardo per il pubblico denaro e per la decenza dei metodi, ed ha fallito anche laddove si era più vantato della sua azione, come nelle politiche ambientali ed in quelle giovanili, per non parlare della precarietà del lavoro, da lui alimentata a più non posso con un’infinità di assunzioni clientelari da scaricare in un modo o nell’altro sulle spalle di Pantalone.Da questo disastro in verità Vendola, trasferendosi armi e bagagli a spese nostre sul proscenio nazionale, non vede l’ora di fuggire, perché i guai che ha combinato – dai reiterati sfondamenti del patto di stabilità allo sfascio finanziario e gestionale della Sanità pugliese – rischiano, novello Bassolino, di rovinargli addosso, mentre la nostra economia, priva di qualsiasi strategia di sviluppo, conquista il record nazionale assoluto di perdita di posti di lavoro. Se poi l’Italia ‘migliore’ è quella dei no global, dei grillini e dei dipietrini, non a caso rinnegata anche e soprattutto dalla classe lavoratrice che conosce bene i suoi veri interessi, non si può non concordare con quell’autorevolissimo dirigente nazionale del PD che – come riferiscono le cronache odierne – confidenzialmente ha dichiarato che, qualora Vendola dovesse conquistare il governo del Paese, fuggirebbe immediatamente all’estero”.