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Eccellenza – Senza il suo “Angelo”, l’Atletico è finito all’inferno

Serenità ma anche tanta voglia di riscattare le due sconfitte consecutive: questo l’animo in casa Atletico Vieste alla vigilia della partita con il Victoria Locorotondo

Il Martina Franca era stato sconfitto a Locorotondo alla terza giornata, poi la grande ripartenza ed oggi veleggia in testa alla classifica; nonostante si tratti di una matricola (anche se decaduta dopo aver partecipato alla serie C2), la società del Gioventù Martina ha le idee chiare: vincere il campionato.  E a dimostrazione di ciò ci sono i continui acquisti che la società effettua quasi giornalmente, buon ultimo Roberto Massaro, esperto attaccante che ha esordito nel campionato 2000/01 in serie A indossando la casacca della Fiorentina.

L’Atletico Vieste forse non si è dato un obiettivo, “Questa è una squadra che non si pone limiti” disse Franco Cinque, limiti in tutto naturalmente, belli e brutti per intenderci; è così che nello spogliatoio dell’Atletico Vieste il buon Nunzio (il custode), ha rimosso tutti gli specchi, perché ci si è accorti che qualche giocatore dell’Atletico ne aveva abusato nel guardarsi un po’ troppo e nell’adularsi eccessivamente perdendo così il senso dell’orientamento. Ora che gli specchi sono stati tolti, sono altri che ci dicono che questo Atletico Vieste visto nelle ultime due partite è stato proprio brutto!

Tutti hanno dato una propria spiegazione a questa improvvisa dèbacle dell’Atletico che senza il suo “Angelo” custode è finita all’inferno: sotto accusa c’è finita la difesa, passata da “bunker” per le precedenti nove partite a “cartapesta” nelle ultime due, sbandata e non all’altezza ma soprattutto scollegata al resto della squadra, che ha evitato di peggiorare le proprie statistiche grazie alle super-parate di Pasquale Bua.
Analisi variegate e per certi aspetti giuste ma tutti si son guardati dal muovere critiche ad una squadra che sinora è stata irresistibile ed affascinante. Di questo passaggio a vuoto sono dispiaciuti soprattutto i critici di altre realtà regionali, un Vieste che sinora era piaciuto e che molti volevano continuasse così, sia nei risultati che nel gioco.

Il primo a rammaricarsene è proprio Franco Cinque che nei suoi ragazzi ci crede tanto e che spera in una presa di coscienza collettiva per uscir fuori da questa sbandata o da questo crollo soprattutto psicologico più che fisico.

“Prima che iniziasse il campionato questi ragazzi si sentivano insicuri e forse non pronti per l’Eccellenza, poi insieme abbiamo iniziato un percorso difficile e lo abbiamo interpretato nel migliore dei modi lavorando seriamente ed instancabilmente”. Franco Cinque ricorda quei tempi in cui non c’era tempo per pensare e rilassarsi: ”le prime gare di campionato sono state il filo conduttore che ci ha portati a superare le difficoltà dell’esordio; poi abbiamo commesso l’errore di sentirci appagati dei risultati conquistati, il resto è stato solo una conseguenza. Le assenze hanno inciso ma non al punto di rappresentare un alibi. Ora – continua Franco Cinque – dobbiamo invertire la rotta e rituffarci in mare aperto con la stessa determinazione di inizio campionato”.

Il patron Lorenzo Spina Diana sostiene che: “è solo una questione psicologica, nessun altro motivo c’è dietro queste due sconfitte consecutive inattese. Sono venute meno le motivazioni e soprattutto non siamo più quelli di prima. Sono convinto che già contro il Locorotondo ci rifaremo e giocheremo bene tanto che dimenticheremo in fretta questo momento”.

Arriva il Locorotondo che precede il Vieste di un punto in classifica ma con uno score in trasferta non strabiliante: 2 sconfitte (Copertino e Cerignola), 2 pareggi (Racale e Monopoli) 1 vittoria al “Miramare” di Manfredonia, 6 reti segnate e 7 subite; delle prime 11 giornate merita una citazione la sola vittoria sulla capolista Gioventù Martina per 2 – 1 alla terza giornata di campionato.

Critiche a Franco Cinque? Per ora no, ma qualcuno gli vuol ricordare che è stato lui a scegliersi le seconde linee di piccolo taglio ed accettare una rosa troppo under. Serenità apparente ma meglio battere il Locorotondo e non scavare nel torbido.

Michele Mascia