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Perché non un “Distretto biologico del Gargano a rifiuti zero”?

all’indomani del convegno “Vieste città biologica”, i relatori e gli organizzatori hanno promesso di rivedersi per affrontare e discutere la fattibilità economica, sociale e ambientale del distretto biologico del Parco Nazionale del Gargano e più in generale del Gargano e della Daunia.   Fedele al principio di mettere in evidenza le buone pratiche agli occhi distratti degli amministratori degli enti locali e dell’opinione pubblica, subito dopo il convegno l’associazione Utopia Viestana ha preso contatti con i creatori della migliore realtà europea: il distretto biologico del Parco Nazionale del Cilento.
Questa mattina, mentre accumulavo i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche nel mio magazzino (non abbiamo un’isola ecologica – o sbaglio? – e non voglio vederli finire alla discarica Landa la Serpe -che landa non è più- e, magari, per via di un’eccezionale autocombustione, incendiati), mi sono posto due domande:
1.    Si può chiudere il ciclo dei rifiuti senza incenerimento, risparmiando denaro e tutelando la salute?
2.    Il modello "Rifiuti zero" è lo strumento per evitare le discariche e d’incenerire i rifiuti?
Il Comitato della tutela del mare del Gargano, a nome del presidente Michele Eugenio Di Carlo, propone il “Distretto biologico del Gargano a rifiuti zero”: “si tratta di avere una visione più ampia delle problematiche dell’ambiente e della salute del territorio; non più quindi Vieste città biologica, ma distretto biologico del Gargano. E un distretto biologico non può prescindere dalla raccolta differenziata dei rifiuti, come non possiamo considerare che il mare di cui si occupa il Comitato è ormai una grande discarica non solo di rifiuti ma anche di sostanze tossiche”. Ha ragione: se garantiamo l’agricoltura dai pesticidi dobbiamo per logica proteggere i prodotti alimentari dalle minacce delle discariche. L’obiettivo è di diffondere le buone prassi tra gli amministratori dei Comuni e speriamo di coinvolgere il Presidente della Provincia, il Governatore della Regione e il Commissario dell’Ente Parco Nazionale del Gargano che ha inaugurato una stagione di confronto sul futuro del nostro territorio. Tuttavia, per essere vincenti è necessario coinvolgere l’opinione pubblica attraverso una campagna d’informazione curata dagli enti locali.
L’Associazione Utopia Viestana, nella seduta di ottobre ha votato all’unanimità dei presenti le linee programmatiche della stagione 2011. Vogliamo diffondere i modelli vincenti attraverso l’organizzazione dei convegni: handicap e disabilità, gestione dei parchi naturali a fini turistici, finanza locale (alla luce del federalismo), finanza di progetto e sviluppo locale, l’albergo diffuso e la rivalutazione dei quartieri storici, oltre ovviamente alla scontata adesione al progetto del Comitato della tutela del mare del Gargano che sarà allargato alla partecipazione di altre associazioni. Proprio in questi giorni ho notizia della costituzione del Coordinamento No Rifiuti del Basso Tavoliere che ha immediatamente organizzato il convegno che si terrà a Cerignola il 26 e 27 novembre per esporre la “Strategia a rifiuti zero”.
Lazzaro Santoro
Presidente Associazione Utopia Viestana

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Comunicato stampa del Coordinamento No Rifiuti del Basso Tavoliere
"Non c’è saggezza dove esiste la parola rifiuto". Nasce il Coordinamento No Rifiuti del Basso Tavoliere.
Promuovere stili di vita ecocompatibili, informare attraverso una serie di conferenze e incontri pubblici sulle ricadute occupazionali della raccolta differenziata, diffondere la consapevolezza che è possibile riciclare il 100% di ciò che in genere chiamiamo “rifiuti”, ma che sono in realtà preziosi materiali.
Sono questi gli obbiettivi del coordinamento nato nell’agosto del 2010, in seguito al sequestro della discarica Forcone-Cafiero di Cerignola, dall’iniziativa di cittadini e comitati provenienti dai nove Comuni (Cinque Reali Siti, Cerignola, San Ferdinando di Puglia, Trinitapoli e Margherita di Savoia) del bacino rifiuti ATO/FG4, attualmente serviti da SIA FG4 Srl.
RIDURRE LA QUANTITA’ DI RIFIUTI.
Alla base del Coordinamento è la convinzione che l’unico modo per evitare un’emergenza rifiuti pianificata, sia quello di affrontare il dilemma di una raccolta differenziata che non parte. Finora nulla si è mosso in questa direzione. Sebbene siano presenti territorialmente molte delle strutture necessarie (un impianto di compostaggio è stato inaugurato due anni fa), la raccolta domiciliare, compresa la frazione organica (l’”umido”, che da solo costituisce fino al 40% dei rifiuti domestici) è in sperimentazione solo a Trinitapoli.
Rispetto ad una media consortile di raccolta differenziata che non arriva al 10%, i traguardi imposti per legge dal Decreto Ronchi (che impone a tutti i Comuni italiani l’obbligo di una differenziata al 65% entro il 2012) sembrano irraggiungibili. Di qui, la proposta di aderire alla cosiddetta “Strategia Rifiuti Zero”. Tale strategia, messa a punto da ricercatori di fama mondiale e realizzata già in decine di piccole e grandi città americane, canadesi, australiane, è l’unica in grado di condurre nel giro di alcuni anni all’azzeramento dei rifiuti da depositare in discarica. Ciò avviene tramite una serie di tappe come la raccolta differenziata spinta col metodo porta-a-porta, il passaggio dalla tassa alla tariffa, l’esame merceologico dei rifiuti finalizzato alla riduzione a monte degli stessi.
UNA DUE GIORNI DI CONVEGNO PER ADERIRE ALLA "STRATEGIA RIFIUTI ZERO".
La nostra terra è già da tempo al centro di un’unica, grande, emergenza ambientale: discariche abusive disseminate un po’ ovunque nel territorio, la discarica consortile che ha dovuto assorbire il peso dell’emergenza rifiuti in Puglia durante il commissariamento di Vendola, il progetto di una megadiscarica ad Ortanova, ed ora un inceneritore in costruzione a Manfredonia, ma di fatto al confine con Cerignola (Borgo Tressanti). Questa situazione impone di puntare subito su nuovi standard di gestione dei rifiuti, che siano veramente alternativi a discariche e inceneritori (che sono portatori di gravi patologie). Il Coordinamento si pone come primo obbiettivo quello di fare conoscere a tutti queste pratiche virtuose.
Infine, non è dimenticare che, fra i vantaggi di una raccolta differenziata efficiente (a gestione pubblica o partecipata), c’è il recupero di risorse che possono tornare utili per il bene di tutti (scuole, strutture sociali e sanitarie, etc.).
Una rivoluzione del genere non può essere però improvvisata. Esperienze di successo, per esempio Melpignano nel Salento (oltre l’80% di riciclo), insegnano che la maggior parte degli sforzi dev’essere concentrata dall’inizio nell’informare i cittadini attraverso assemblee condominiali, volontariato e progetti nelle scuole. Il 26 e 27 novembre a Cerignola è prevista una due giorni di convegno per presentare la strategia Rifiuti Zero, a cui verranno invitati gli amministratori locali, i vertici di SIA e tutta la Cittadinanza. Tra i relatori, Alessio Ciacci (Assessore all’Ambiente di Capannori, i primi in Italia ad aderire con una delibera comunale alla strategia) e Paul Connett (Professore di chimica ambientale della St. Andrew University di New York), fondatore del movimento “Zero Waste” a livello mondiale e “guru” della raccolta differenziata.

Beppe Dimunno
Coordinamento No Rifiuti del Basso Tavoliere
Info: 329.3157647 (norifiuti-fg4@libero.it)