Menu Chiudi

Gatta (PdL): in una nota il disagio del consigliere regionale

Pubblichiamo la nota diffusa dal consigliere regionale PDL Giandiego Gatta.

 

"Avverto l’esigenza di manifestare la condizione di disagio in cui si trova ad operare un neo-consigliere regionale pugliese, affacciatosi in via Capruzzi con tanto entusiasmo e progetti. Non appena insediatosi, si è imbattuto in una delibera di Giunta adottata alla chetichella che aveva di fatto azzerato – tagliando ben 283 milioni di euro da un Bilancio appena approvato (e senza alcuna responsabilità di Tremonti, essendo di gran lunga precedente alla sua ‘manovra estiva’)- intere politiche regionali, colpendo con particolare accanimento settori già in difficoltà, come i servizi sociali e l’agricoltura.
Il primo effetto di reiterati sfondamenti del ‘patto di stabilità’, non a caso avvenuti in anni elettorali (2006, 2008, 2009), dei quali l’assessore al Bilancio si era addirittura vantato, ricevendone il premio della più immeritata delle riconferme. Il resto sarebbe venuto subito dopo, con la sostanziale chiusura della cassa fin dal mese di aprile, a seguito della quale la Regione non sta pagando più alcuno, con effetti devastanti sull’intero sistema-Puglia. In compenso, sono a rischio per mancata spesa circa un miliardo di euro di fondi comunitari, con un desolante record nazionale per ciò che riguarda quelli destinati all’agricoltura (almeno 100 milioni di euro).
Intanto precipita la condizione della nostra sanità, schiacciata dal baratro di conti totalmente fuori controllo (senza alcun miglioramento dei servizi ma, al contrario, in presenza di un loro continuo scadimento) che- culminato nei suddetti sfondamenti- ha reso necessario ed improrogabile un ‘piano di rientro’ che per il governo regionale si tradurrebbe in un taglio di 19 ospedali e 2200 posti letto, oltre a un ‘genocidio’ sostanziale del privato convenzionato, reintroduzione e/o inasprimento di ticket e blocco del turn-over. Un piano senza il quale non è possibile accedere a fondi nazionali necessari per garantire almeno gli stipendi di medici ed infermieri da parte di un governo regionale che, mentre non vede l’ora di effettuare i suddetti tagli da esso stesso proposti ai servizi, si è invece irrigidito in difesa di politiche funzionali soltanto alle clientele di partito, a costo anche di pregiudicare la salute dei pugliesi, che ancora una volta mostra di non essere la sua principale preoccupazione. Nè va meglio negli altri comparti delle politiche regionali: si pensi allo smaltimento dei rifiuti, con le discariche in via di esaurimento ed i termovalorizzatori cancellati per la più irresponsabile delle scelte ideologiche. E mentre – per effetto di una totale assenza di politiche di sviluppo- i dati sulla perdita di posti di lavoro vedono la nostra Regione nettamente al primo posto in Italia con il dato più eclatante riferito ai laureati e diplomati, il Consiglio regionale si limita di fatto a discutere di mozioni ed ordini del giorno, per di più nella costante assenza di un governatore impegnato a tempo pieno, ed a spese dei cittadini pugliesi, nella propria auto-promozione nazionale ed internazionale, alla cui ossessione sono ispirati anche i pochi disegni di legge ‘in itinere’, che altro non sono che ‘spot’ fini a se stessi, destinati ad essere cestinati, come i tanti annunci dell’ultima campagna elettorale, dopo l’uso in occasione delle prossime primarie ed elezioni. Un senso di desolazione ed impotenza che affligge chi crede ancora che la politica possa e debba offrire soluzioni concrete ai mali (e sono tanti) che affliggono la comunità umana pugliese, rispetto ai quali spicca la grave latitanza di un governatore intento a celebrare dappertutto in Italia i propri ingiustificati fasti e a millantare risultati mai conseguiti, anzichè lavorare alacremente nella propria regione per tener fede al mandato politico e morale conferitogli dalla maggioranza degli elettori pugliesi".