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Provincia/ Pepe difende la sua giunta

Il presidente non condivide il giudizio negativo del “gruppo” consiliare del PDL.

 

Ciascuno è rimasto sulle proprie posizioni, ma nulla di irrecuperabile. Da una parte il presidente della Provincia, Antonio Pepe. dall’altra il gruppo consiliare del Popolo della libertà che ha chiesto un «rilancio dell’azione politico amministrativa», ma che tradotto dal politichese significa anche una rivisitazione dell’esecutivo soprattutto nel rapporto con gli assessori cosiddetti «tecnici» e cioè quelli non provenienti dal Consiglio provinciale. La riunione svoltasi a Palazzo Dogana tra Pepe e i consiglieri della maggioranza, o almeno, del partito di maggioranza della coalizione di centrodestra, non ha chiuso dunque la trattativa in corso all’Amministrazione provinciale di Foggia dove nelle ultime settimane la tensione politica è stata altissima, tanto che per far passare «le variazioni di bilancio» – argomento che in caso di mancata approvazione provoca lo scioglimento dell’assemblea – il presidente Pepe è stato costretto a rimanere a Foggia e a disertare la seduta della Camera, proprio per garantire il sedicesimo voto in aula. Come detto, ciascuno è rimasto convinto della propria posizione. Pepe non ha condiviso il giudizio negativo espresso sull’azione politico amministrativa di questi due anni e mezzo (ma è evidente che il giudizio non è tout court), ma ha soprattutto difeso l’operato dei suoi collaboratori. Come dire, sugli assessori non intendo fare alcun passo indietro e le richieste del gruppo consiliare resteranno solo tali. Il presidente dunque si schiera con i suoi assessori ed in particolari con quelli di nomina «tecnica»: dal vicepresidente Billa Consiglio (che ha pure la delega alla pubblica istruzione e cultura) a Pasquale Pazienza (assessore alle attività produttive). Forse il discorso potrebbe diventare diverso per gli «esterni» ma di espressione politica, da Montanino (Pdl servizi sociali) a Lallo (Pdl, politiche del lavoro), mentre un caso a parte potrebbe essere quello di Mazzone, che è anche il coordinatore provinciale del Popolo della libertà. In attesa delle «valutazioni» che si è riservato di fare il presidente della Provincia, Antonio Pepe, nella coalizione di centrodestra esplode anche un altro caso, quello dei Popolari ex Udeur che, in Consiglio provinciale, hanno ben due consiglieri: l’ex Udc Marinacci e l’ex Pdl Di Paola. Ebbene, Marinacci ha scritto a Berlusconi e Fitto (una letterina di cinque pagine) per lamentare lo stato comatoso della Provincia e chiedere un intervento per il rilancio.