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Facebook bandito dai pc dei dipendenti pubblici

Asl e Provincia, Aqp e gli assessorati bloccano gli accessi, ufficialmente per la sicurezza. Emiliano: è uno strumento importante.

 

L’indicazione è arrivata quasi un anno fa direttamente dal ministro Renato Brunetta. Ora, lentamente, si stanno adeguando in Puglia. Provocando non pochi problemi. Dagli uffici della Asl a quelli della Provincia, da alcuni assessorati regionali alle agenzie dell’Acquedotto pugliese, molti dipendenti in questi settimane non riescono più ad accedere a Facebook dal computer di lavoro. Ufficialmente per una questione di sicurezza delle reti interne ("non possono entrare virus né programmi spia"), in realtà per impedire ai dipendenti di perdere troppo tempo in rete, i tecnici informatici stanno infatti inserendo un blocco che non consente di accedere al social network. Proteste ufficiali non ce ne sono state ma, per esempio negli uffici di uno dei più grandi ospedali della città, i dipendenti si stanno attrezzando utilizzando dei "proxy" anonimi che consentono loro di aggirare il blocco. Evidentemente l’operazione deve dare soddisfazione. Da qui la foto messa in rete ieri da una dipendente con il direttore dell’ospedale, immortalato festante durante un’inaugurazione, con tanto di freccia disegnata all’altezza della bocca e la scritta "Ti ho fregato".

Quello dei proxy anonimi è in realtà un metodo utilizzato da tempo anche dai dipendenti di molte aziende private per evitare proprio i filtri. Ma è giusto questo tipo di blocco? "Secondo me no – spiega Dino Amenduni, responsabile dei nuovi media per Proforma e amministratore tra gli altri della pagina di Nichi Vendola, il politico europeo più amato su Facebook – A parte le mansioni che richiedono un’assistenza all’utenza per cui l’orario di ufficio è obbligatorio, bisognerebbe ragionare per obiettivi da raggiungere, non per quante ore sei in ufficio e come le passi. Se uno non ha voglia di lavorare o non ha degli incentivi a farlo, e disincentivi se lo fa poco o male, non sarà certo l’assenza di Facebook a farlo lavorare di più".

Si è spinto anche oltre Michele Emiliano, il sindaco di Bari, il sindaco di Facebook, nel senso che è il primo cittadino in Italia che più di tutti utilizza la creatura di Zuckerberg per parlare con i suoi elettori. A Bari negli uffici comunali, per una questione di rete, molti computer dei dipendenti non hanno l’accesso al social network. "Ma – ha spiegato più volte in passato Emiliano – questo non è per forza un bene. Facebook è uno strumento così importante che non può e non deve essere utilizzato dai dipendenti per non lavorare. Invece è soprattutto una grandissima potenzialità per la pubblica amministrazione: rappresenta infatti un veicolo unico per avvicinare il cittadino all’ente, un mezzo trasparente, dove le conversazioni restano per iscritto e pubbliche. Può dare un contributivo innovativo. Pensiamoci". E chattiamoci.

Giuliano Foschini