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Lesina/ Acquacoltura in difficoltà: sempre meno anguille

L’Unione Europea ha inserito l’anguilla tra le specie a rischio di estinzione ed ha fatto obbligo agli stati membri di dotarsi di un piano di gestione. L’anguilla europea, che popolava abbondantemente le acque della laguna di Lesina e che era alla base dei piatti preferiti da Federico Il (la scapece di Lesina) si è ormai ridotta ai minimi numeri anche nella laguna.  Le cause vanno ricercate sicuramente nelle mutate condizioni ambientali ma anche nelle cattive pratiche. Le anguille vengono depredate quando sono ancora “cieche” per assicurare l’approvvigionamento al settore dell’acquacoltura, e comunque vengono pescate con tecniche che risultano ormai insostenibili.
Proprio nella laguna di Lesina la pratica della pesca con la paranza che chiude la laguna da sponda a sponda e installa un numero elevatissimo di bertovelli può essere indicata tra le cause della ridotta produttività della stessa laguna. Infatti il bertovello non è un attrezzo selettivo e distrugge il novellame di tutte le specie e quindi anche dell’anguilla. Nell’ambito della azioni per la tutela delle anguille il Comune di Lesina è riuscito a definire un’intesa con la Regione Puglia e le cooperative dei pescatori di Lesina per la riduzione dello sforzo di pesca. Di comune accordo si è deciso di ridurre l’estensione delle paranze di 1/3 e conseguentemente anche il numero di bertovelli. In questo modo si è pescato di meno ma si è dato una mano sostanziale alla possibilità di rigenerare lo stock di pesce presente in laguna. Dal canto suo la Regione si è impegnata a concedere un contributo a tutti i pescatori regolarmente in possesso del tesserino di Tipo A per la pesca nelle acque interne. Una rivoluzione nella laguna di Lesina, che è stata trasformata in questi anni in un vero e proprio far west dall’assenza di regole e controlli. In questi giorni è arrivata la notizia della concessione di un contributo di 40.000 euro da parte della Regione a finanziamento del progetto condiviso nella passata stagione di pesca. E’ un segnale importante che certamente aiuterà il processo di razionalizzazione della gestione della laguna di Lesina. L’assessore alle Attività Produttive del Comune di Lesina, Antonio Trombetta, fa notare che certamente le condizioni dello stock di pesce nel mediterraneo si ripercuotono anche sulle condizioni della laguna, ma il vero dramma è l’assenza di politiche concrete da parte delle Istituzioni. “Sottolineo: non le politiche sbagliate, che sarebbe già di per se testimonianza di un impegno, ma della completa assenza di politiche da parte della Provincia, in modo particolare. Non vi può essere sviluppo in assenza di regole e di un quadro generale che definisca gli ambiti in cui una attività imprenditoriale possa essere svolta. Questa è la situazione della pesca nella laguna di Lesina che è ormai condannata a sparire in assenza di un piano serio. Sono ormai innumerevoli le richieste di incontro con l’assessore alla Pesca Santarella, che però non ha degnato il comune neanche di una risposta. Mi auguro che tale atteggiamento sia frutto di disattenzione e non di scientifica volontà di danneggiare una comunità.” Per intanto i pescatori riceveranno il contributo della Regione e si preparano a discutere senza interlocutori istituzionali della prossima stagione di pesca.