Menu Chiudi

Se una manifestazione non basta a scongiurare un pericoloso decreto ministeriale

Il 7 maggio 2011 al porto di Termoli c’è stato un’incontro importante e suggestivo; i politici, le associazioni, la società civile, insieme per dire NO a un decreto che ci inquieta: le trivellazioni nel mare Adriatico al largo delle Isole Tremiti.     Un mare di un azzurro intenso e un cielo limpidissimo a fare da cornice; bravi gli organizzatori e il Comune di Termoli che ha ospitato l’evento, l’ospite illustre Lucio Dalla, il cantante poeta che a quel paesaggio, a quel mare si è ispirato per scrivere i suoi testi più belli.
    Ma il vero nodo difficile da sciogliere è tutto politico: chi ha in mano le sorti del nostro mare è la regione Molise, l’unica legittimata ad impugnare il decreto scellerato, e bisogna farlo subito per interrompere i 60 giorni dalla sua pubblicazione poiché passato quel tempo non ci si può più opporre; le altre regioni, Molise e Puglia, le associazioni, i cittadini potranno costituirsi a supporto, poiché un decreto ministeriale può essere impugnato solo da un’istituzione – regione, provincia, comune.
    Guardavo i politici su quel palco schierati con alle spalle i gonfaloni dei loro paesi e dopo averli ascoltati li ho visti come in una gabbia dove i sentimenti umani e personali, le buoni intenzioni  rimanevano pericolosamente chiusi, perche bisogna stare attenti all’opportunità politica del momento per non rompere equilibri per cui si può pagare molto caro. Questo significherebbe tradire gli interessi diffusi dei cittadini inermi che possono solo protestare ma le cose vanno cambiate altrove; e poco importa se il grande volano del turismo si fermerà, se i pescatori vedranno compromessa la loro fonte primaria di sostentamento, erano suggestive le loro barche allineati sul bagnasciuga  a fare barriera  come a difendere questo piccolo mare chiuso che non è l’oceano dove un disastro ecologico sarebbe la fine di ogni attività produttiva.
    Il mio vuol essere un appello alla regione Molise, ai suoi amministratori, noi non vi lasceremo soli, vi sosterremo e voglio immaginare i politici che erano su quel palco liberi dalle loro bandiere, uomini pensanti.
    Di fronte a questo disastro annunciato che porterebbe danni irreparabili all’ambiente e all’economia, impugnare il decreto non è una scelta politica ma  piuttosto un dilemma tra onore e disonore.

Menuccia Fontana
Presidente Italia Nostra Sez. Gargano