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Via alla stagione balneare: da domani ombrelloni aperti

Tutto pronto per la nuova stagione balneare. Entro domani tutti gli stabilimenti saranno costretti ad aprire gli ombrelloni. Li richiuderanno solo dopo il 18 settembre. La Regione Puglia ha pubblicato sul proprio sito internet istituzionale l’ordinanza per il turismo e le strutture balneari 2011, che disciplina l’attività dei lidi, il codice di comportamento di operatori e bagnanti sul demanio marittimo e sulle spiagge. Le strutture balneari pugliesi dovranno assicurare l’apertura dal terzo sabato di maggio alla terza domenica di settembre.

 

Norme più severe contro il lavoro nero e una maggiore attenzione ai controlli. L’assessore Michele Pelillo presenta la nuova ordinanza sulle spiagge che dopo anni di rigore apre ai gestori degli stabilimenti balneari: "Un pezzo importante della nostra economia che non poteva continuare ad essere ignorato". "Anche se sulle questioni fondamentali della legge come la tutela dell’ambiente e dei bagnanti non c’è mai stato alcun passo indietro da parte nostra", ha esordito l’assessore. Gli aggiustamenti riguardano innanzitutto il lavoro nero. Le sanzioni contro gli stabilimenti balneari sono state eliminate dall’ordinanza perché – ha sostenuto il settore Demanio – non coerenti con un simile provvedimento e ridondanti con la legge regionale 17 del 2006 che regola l’intera gestione del litorale pugliese. In questo lavoro di semplificazione effettuato con il contributo di balneatori e associazioni ambientaliste sono sparite però le sanzioni pecuniarie. Una multa da mille euro per i gestori sorpresi a utilizzare dipendenti in nero che, in caso di reiterazione, costava loro la decadenza della concessione. Ma l’assessore Pelillo si dice adesso disponibile a reintrodurla, rafforzandola nella sostanza e nella forma. E’ già pronto un emendamento alla legge 17 del 2006 che preveda sanzioni anche più alte di mille euro per i trasgressori. Si tratterebbe di uno stralcio rispetto a un progetto di riforma complessivo del settore che Pelillo vuole portare in consiglio non appena il Governo nazionale approverà il decreto attuativo del federalismo demaniale che trasferisce alle Regioni i poteri sulle coste.
L’assessore al Demanio sottolinea l’impostazione ambientalista del provvedimento: "Pur facendo alcune concessioni ai balneatori abbiamo introdotto due novità a tutela dei bagnanti: innanzitutto lo spazio destinato all’esclusiva balneazione è stato esteso da 150 a 200 metri. Poi abbiamo ridotto i decibel di musica consenti per quattro ore al giorno anziché per due". Ma Pelillo ha in serbo anche un’altra mossa per rispondere alle polemiche sollevate dagli ambientalisti, con Maurizio Manna di Legambiente, hanno parlato di una carenza di controlli. "Scriverò una lettera a tutti i sindaci pugliesi – annuncia Pellilo – e inviterò loro a effettuare maggiori verifiche lungo le coste che ricadono all’interno del loro territorio. Non ci sono abbastanza controlli, non solo sulle aree concesse ai privati ma anche nei tratti di costa libera. Non bisogna abbassare la guardia".

Ma il sindaco del più importante Comune pugliese, Michele Emiliano, ha rotto sul nascere ogni possibile tentativo di collaborazione, criticando l’ordinanza balneare. "Non condivido questo provvedimento – ha denunciato su Facebook il primo cittadino di Bari – sono state abolite norme che consentivano di preservare un patrimonio che deve rimanere pubblico anche se affidato a privati. In più questo provvedimento non è stato concordato con i sindaci delle principali città balneari della Puglia e questo è gravissimo".

Alcune critiche erano state sollevate ieri dal capogruppo di Sel che aveva parlato di "ennesimo passo indietro sulle tematiche ambientali" dopo quello per il piano casa. A Michele Losappio ha replicato ieri l’assessore al Territorio Angela Barbanente: "Le recenti proposte di modifica non smentiscono affatto l’impostazione originaria delle norme regionali, finalizzata a cogliere l’opportunità per offrire sostegno al settore edilizio mediante interventi tesi a migliorare la qualità architettonica, ambientale e paesaggistica delle città e del territorio".

Sull’ordinanza sono arrivati giudizi positivi da parte di esercenti rappresentati da Michele Caizzi della Sib Confesercenti: "Finalmente siamo stati ascoltati – ha detto – sulle spiagge noi non siamo la controparte ma i primi ad essere interessati alla tutela della costa".

Poche le novità rispetto allo scorso anno. Su tutte l’allargamento della fascia oraria in cui sarà possibile diffondere la musica sull’arenile: si passa da 2 a 4 ore al giorno. Ma non a tutto volume: l’ordinanza infatti vieta espressamente di tenere «a palla» gli apparecchi di diffusione sonora, in particolare di utilizzarli tra le 13,30 e le 16,00. Ribadito l’obbligo per i concessionari di destinare una striscia di spiaggia profonda 5 metri sul fronte mare al libero transito, con divieto di permanenza (per giocare a racchettoni, o a qualsiasi altro gioco, dovranno essere previste apposite aree delimitate). Gli stabilimenti dovranno garantire anche il transito libero e gratuito al pubblico per l’accesso alla battigia, qualora non esistano accessi alternativi in un raggio di 150 metri dall’ingresso della concessione.