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Turismo — IN PUGLIA, OTRANTO STA PER VARARE LA TASSA DI SOGGIORNO, A VIESTE… SI RIFLETTE

 

Quasi come un fantasma, in Puglia, come in altre realtà turistiche d’Italia, comincia a profilarsi il ritorno della tassa di soggiorno. Si tratta di quel balzello che le aziende ricettive turistiche (alberghi, campeggi e villaggi turistici, ecc.) devono versare nelle casse comunali per ogni loro cliente per ogni giorno di soggiorno.

Nel sud della Puglia, in un’importante realtà turistica come Otranto, hanno cominciato a pensarci davvero al ritorno della tassa di soggiorno. L’amministrazione comunale di quella città conta di incassare un milione di euro in pochi mesi da destinare al recupero di beni culturali e ambientali. Ma, come nel resto d’Italia, gli operatori turistici temono le ricadute negative a stagione già iniziata
Ed a Vieste? Di imporre la tassa di soggiorno per questa stagione non c’è nessuna volontà da parte dell’Amministrazione comunale insediatasi da pochi giorni dopo la riconferma a sindaco di Ersilia Nobile. Ma per il 2012 al balzello turistico non potranno sfuggire le aziende turistiche viestane. Il riconfermato assessore al Turismo Nicola Rosiello, negli scorsi giorni, nel corso di un incontro con gli operatori economici della città, ha fatto trasparire una forte convinzione a fruire di questa opportunità. Certo, ha annunciato di volerne discutere con i diretti interessati, gli operatori turistici, ma proprio per questo il percorso sembra essere già iniziato. Si dovrà, infatti, decidere se concepirla come "tassa di scopo" destinata perciò a raccogliere utili per il miglioramento del settore turistico o, alternativamente, di non vincolarla avendo così più ambiti in cui spendere le risorse raccolte. Soprattutto si dovrà valutare l’entità della tassa di soggiorno. Già con poco più di un euro al giorno si raccoglierebbe qualche milione di euro, ossigeno puro per le casse comunali alquanto asfittiche.
Un dettaglio di non poco conto risiede poi nella questione di rendere condivisa la gestione delle risorse raccolte e celeri i processi attuativi a seguito delle decisioni assunte. Proprio su questi temi il compianto Carlo Nobile, qualche anno fa, aveva ipotizzato la nascita di un soggetto esterno all’Ente comunale (che chiamò "Agenda") che fosse una sorta di braccio operativo per le iniziative promozionali pubbliche per il turismo. Da quell’idea si può partire per creare, ad esempio, una sorta di "agenzia" che riunendo operatori privati ed ente pubblico possa essere il punto di raccordo nella definizione e nel perseguimento di iniziative per la qualificazione di tutto ciò che ruota attorno al turismo. In questa prospettiva la tassa di soggiorno sarebbe davvero un’opportunità per tutta l’economia cittadina altrimenti potrebbe rivelarsi solo un grimaldello per far cassa… comunale.