Prima hanno protestato davanti la sede del Provveditorato, ora a distanza di poche settimane, quello che avevano solo annunciato è stato formalizzato. Un esposto alla Procura della Repubblica per dire no alle classi super affollate e ad alunni diversamente abili che devono fare a meno dell’insegnante di sostegno. Cinquecento firme, fra docenti e genitori, non solo di ragazzi disabili. Perchè i problemi di queste scelte ricadranno su tutti: se un alunno perde l’insegnate di sostegno, il lavoro dell’insegnante andrà diviso fra tutti gli studenti, con comprensibili ritardi su tutta la classe. Era questo che continuavano a sostenere gli iscritti alle associazioni Duepiuscuola, Le ragioni del cuore e Superamento handicap, in una provincia, come quella della Capitanata, che pagherà il prezzo più alto in termini di posti di lavoro, per il taglio delle classi. La riforma Gelmini infatti non ha abrogato le norme che prevedono 22 alunni per classe se c’è un disabile e 25 per tutte le altre. E per questo i genitori chiedono che i dirigenti di istituto le facciano rispettare. L’esposto è stato inviato anche a Vigili del Fuoco, Asl e Dipartimento di igiene e prevenzione, perchè l’altro problema da non sottovalutare è che il sovraffollamento delle classi oltre che problematico per la didattica, lo è anche per la sicurezza, vista la fatiscenza della maggior parte degli edifici scolatici.