L’anima nera dell’assessorato regionale di Marida Dentamaro è il dirigente Sebastiano Scianni, che ha proposto la revoca di Cusenza da Commissario Liquidatore della Comunità Montana del Gargano motivando la stessa con il cessato rapporto di fiducia con il Presidente Vendola. Motivazione questa che sin dall’inizio mi era apparsa quanto mai fragile e che avrebbe permesso al Cusenza, in un eventuale ricorso, di avere ragione. La revoca in realtà andava motivata per i gravi fatti commessi da Cusenza, per i comportamenti posti in essere nel momento in cui, insediatosi come Commissario, revocando gli atti dell’Amministrazione Attiva, revoche che non rientravano nelle sue specifiche competenze, in quanto il suo compito è dettato dal Regolamento Regionale n. 16 del 15 luglio 2009, che prevede che tutti gli atti siano finalizzati alla liquidazione dell’Ente Montano e non certamente all’approvazione di nuovi progetti, come quello della Masseria Agropolis per l’importo di circa 9.000.000,00 di euro o la revoca del Regolamento degli Uffici e dei Servizi, tra l’altro quest’ultimo adeguato alla legge Brunetta la n 150 / 2009. Gli atti da lui illegittimamente decretati sono numerosi, voglio citare: la revoca dell’alienazione dell’auto Audi A6 appartenente alla Comunità Montana del Gargano, auto che ha visto Galli scorrazzaare in lungo e in largo per l’intero Abruzzo senza alcun a motivazione di carattere istituzionale; la revoca dei provvedimenti disciplinari a carico della Lucia Littoriano, nonché, la revoca del licenziamento per giusta causa di Ugo Galli; la revoca delle convenzioni riguardanti la Segretaria Generale dott.ssa Anonietta Santodirocco e il dott. Angelo Vecera che avevano sostituito i predetti dipendenti. Atti, tra l’altro, adottati ancor prima della pubblicazione sul BUR della Puglia del decreto di nomina di Gaetano Cusenza a Commissario Liquidatore, determinando così un grave danno erariale a carico dell’Ente Montano.
E’ assolutamente palese che il Cusenza, decretando l’annullameno di tali atti, ha esorbitato dalle proprie competenze dettate unicamente e solamente dal Regolamento Regionale n.16 del 15 /07 /2009 determinando così fatti gravi che ne avrebbero motivato la sua revoca ai sensi dell’art. 3 del già detto Regolamento, mentre paradossale è la motivazione per la cessata fiducia.
Detti atti, consumati illegalmente, da Cusenza erano tutti conosciuti dal Dirigente Regionale Sebastiano Scianni il quale li ha volutamente ignorati diventandone così complice al solo scopo di favorire Ugo Galli. Lo stesso Scianni, in data 23 luglio 2010, con protocollo 1374, comunicava a tutti i Commissari Liquidatori delle Comunità Montane Regionali che “la soppressione degli Enti Montani determina una situazione giuridica che corrisponde ad una successione che viene assimilata agli effetti processuali, alla morte di una persona fisica” .Quindi la Comunità Montana del Gargano era morta ma il Cusenza con il beneplacito del Dirigente Scianni ha cercato di riportarla in vita!.
Sempre lo stesso Scianni con la successiva nota n. 1620 del 15/09/2010 giustificava l’operato di Cusenza in quanto, a suo partigiano parere, lo stesso, con gli atti illegalmente adottati, aveva assolto ai compiti di liquidazione dell’Ente Montano contraddicendosi con quanto già comunicato precedentemente a tutti i Commissari Liquidatori Regionali e cambiando la sua posizione giuridica secondo il proprio desiderato. Pertanto, il fine di Scianni era quello di salvare Ugo Galli perché, se le motivazioni della revoca del Commissario Cuzenza fossero state quelle di cui all’art. 3 del Regolamento n.16, certamente Cusenza sarebbe stato soccombente dinanzi al TAR Puglia e con lui tutti gli atti illegittimamente e non di competenza adottati compresi quelli riguardanti il Galli.
Lo pseudo Segretario Generale della Comunità Montana, dal vertice della sua “cupola”, riesce ancora a manovrare e a difendersi nonostante queste situazioni siano state sin dal 18 marzo 2010 denunziate alla Corte dei Conti di Bari e successivamente alla Procura della Repubblica di Foggia che spero stiano facendo le loro dovute indagini.
Affermo queste cose senza timore, con grande convinzione e con la speranza di essere denunciato da parte di Galli, Cusenza e Scianni per poter provare in giudizio i fatti innanzi esposti e già portati a conoscenza delle autorità giudiziarie. Infine, mi permetto di suggerire al Presidente della Giunta Regionale Vendola di rimuovere dai loro incarichi simili dirigenti che fanno sperperare denaro pubblico, mettendo l’Amministrazione Regionale in una situazione critica per la sua credibilità legale, facendo passare la vicenda per una manovra di libero arbitrio politico, mentre così n on è.
In questo caso il dirigente andrebbe cacciato a pedate dal suo posto di responsabilità o di irresponsabilità!
Nicola Pinto