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Vieste/ Ricerche con i cani per ritrovare Michele Mafrolla

Il ragazzo è scomparso da una settimana, ancora un appello disperato dei genitori del giovane.

 

«Vi prego, ridatemi mio figlio. Sono disperata, non vivo più». Lina Potè, mamma di Michele Mafrolla, il 27enne operaio di Vieste della cui sorte non si hanno più notizie dalla sera di domenica 24 luglio, non si dà pace e non riesce a darsi una spiegazione della scomparsa del proprio figlio. L’angoscia si fa sempre più grande in casa Mafrolla, al civico 28 della contrada “Chiesola”, un agglomerato di case che, dall’alto dell’omonima collina, domina Vieste e che dista
poche centinaia di mètri dal luogo del ritrovamento dello scooter con il quale Michele si è allontanato quella maledetta, domenica sera, prima della cena che mamma Lina stava preparando e che anche lui aveva detto di voler consumare dopo essersi fatto la doccia.
Sul fronte investigativo, come detto, non si esclude alcuna ipotesi. Anche ieri, domenica, per tutta la giornata i carabinieri della tenenza di Vieste, coadiuvati da quelli del Cio di Bari in servizio permanente in paese, e l’ausilio del gruppo cinofilo “Penelope” di Cerignola, specializzato nella ricerca di persone scomparse, hanno battuto vaste zone del bosco viestano. In particolare, le contrade “Costella”, “Monte Giordano”, “Catroppoli”. Zone Impervie che potrebbero nascondere qualsiasi cosa, figurarsi un cadavere. Ma nessuno vuoi credere che anche questo storia finisca in modo così tragico. E a proposito delle ricerche, va ricordato che la squadra cinofila interessata alla ricerca, sotto il coordinamento del Comando Carabinieri di Vieste, è quella della K9 SAR ITALIA. Associazione quest’ultima che si occupa di ricerca e salvataggio di persone scomparse e di cinofilia forense in collaborazione con il Ministero ‘degli Interni , (Commissario Straordinario del Governo per le Persone Scomparse), con il Dipartimento di Medicina Legale dell’Università degli studi di Foggia e con Penelope Italia.