Da Faeto alle isole Tremiti coro di no alla manovra
Prendi Faeto e Celle San Vito, lue dei sei comuni del Foggiano che la manovra-bis di Tremonti vuole cancellare come entita amministrative. Il ceppo, di cui vanno fiere entrambe, è lo stesso: le truppe francesi che nel 1200 seguirono Carlo d’Angiò nella guerra contro gli svevi, si accamparono quie decisero di restare. Parlano la stessa lingua, il francoprovenzale, insieme non raggiungono nemmeno i mille residenti richiesti. L’accorpamento sarebbe addirittura naturale. Eppure è di questi giorni la polemica del primo cittadino di Celle San Vito, PalmaMariaGiannini che hascritto una lettera aperta perché gli organizzatori di un convegno hanno definito il più piccolo comune della Puglia, un "villaggio". «Invito a correggere immediatamente la pagina internet, e adoperare per Celle di San Vito l’identica definizione utilizzata per Faeto». Ora che ci si è messo pure Tremonti, per il battagliero sindaco di Celle non c’è pace: «Non l’ho presa bene anche perché qui non c’è nulla da risparmiare. I costi della politica li abbiamo già azzerati. II governo arriva in ritardo perché io ho rinunciato da un pezzo all’indennità, e la stessa cosa hanno fatto assessori e consiglieri con i gettoni di presenza». Insomma lacastacellese è a costo zero. «Piuttosto che tolgano le Province, tutte non solo quelle con meno di 300mila abitanti così che i comuniabbiano come unico referente sul territorio solo la Regione anche se devo ammettere che la Provi ncia di Foggía ci è sempre stata vicina. Quanto agli accorpamenti, Celle già li fa: «Sulla rigenerazione urbana ci siamo messi in otto comuni. E sa che qui abbiamo organizzato la raccolta differenziata insieme ad altri cinque comuni? Se l’obiettivo è il risparmio, qui abbiamo già cominciato a farlo».
Faeto coi suoi 700 abitanti è tre volte Celle San Vito ed è famoso per i suoi prosciutti. La notizia della manovra irrompe nelle giornate di studio dell’Università francoprovenzale di cui il sindaco Giuseppe Coccoè tra i principali animatori: «Quando gli ospiti l’hanno appreso, lo stupore è stato grande. Non credo che se ne farà qualcosa perché noi siamo minoranza linguistica, riconosciuta con una legge speciale, quindi è curioso che lo Stato con una mano ci tutela e con l’altra ci cancella». È amareggiato il primo cittadino faetano: «Si fa tanto per contiervare le radici ed ecco cosa accade. E poi con chi ci dovremmo accorpare? Con Castelluccio? E poi lo sanno a Roma che qui c’è il fenomeno delle seconde case, di gente che non risiede ma qui viene a villeggiare? Sa quanti siamo in questi giorni qui? Non meno di tremila». Cocco vuole studiare. Intanto ha già chiesto un incontro algoverno. Magari saranno sacrificati assessori e consiglieri, non il sindaco che potrà essere eletto ed avere tutte le deleghe. Se cosìfossestato,GiuseppeCalabrese oggi sarebbe ancora il sindaco di IsoleTremiti, comune commissariato da marzo e che il nuovo sindaco rischia di nori eleggerlo più. «Voglio vedere come faremo qui se già ora è un problema spostarci per gli uffici – afferma 1’ex primo cittadino delle Diomedee – i tagli non si fanno nei comuni come Isole Tremiti. Qui non ci sono indennità, il sindaco prende non più di mille euro al mese e tutti gli altri gettoni. Mi sembra una grande stupidaggine».
Piero Ricci