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Ischitella/ Quale futuro per il lago di Varano domani conferenza di sevizi

Appuntamento in Regione: una serie di progetti legati all’unione dei Comuni che hanno competenza sullo specchio d’acqua.

 

Si aprono ottime prospettive per quanto riguarda la laguna di Varano, ai fini dell’utilizzo delle acque dell’omonimo lago in prospettiva della pesca ma anche di insediamenti produttivi di acquacoltura. Domani si svolgerà un incontro presso l’ufficio regionale per le politiche rurali che riguardano lo sviluppo servizio caccia e pesca: alla conferenza di servizio saranno presenti anche i rappresentanti dei tre Comuni – Cagnano Varano, Carpino e Ischitlla – che hanno competenza sul lago.«E’ un processo che parte da lontano, ossia dalla costituzione dell”Unione dei Comuni della Laguna di Varano” – spiega l’assessore del Comune di Ischitella Raffaele Cannarozzi – che ha fatto sì che si raggiungesse l’intesa tra sindaci dei tre Comuni che hanno competenza territoriale sullo specchio d’acqua. L’accordo fu sottoscritto dai sindaci Nicola Tavaglione (Cagnano Varano), Rocco Manzo (Carpino), Piero Colecchia (Ischitella). Gli obiettivi sono essenzialmente la valorizzazione, la promozione e lo sviluppo della laguna di Varano, tant’è che si è deciso che la sede dell’istituenda Unione sarà allocata proprio nei pressi della stessa laguna di Varano; puntiamo anche a valorizzare il patrimonio storico-artistico dei centri storici e le tradizioni economico-culturali locali con particolare riferimento alla valorizzazione dei prodotti tipici dei territori ricompresi nell’Unione». Un’altra novità è rappresentata dal bando di un concorso di idee per la individuazione del logo dell’Unione. Il lago di Varano, uno dei più belli e importanti d’Europa, ha una superficie di oltre 60 chilometri quadrati, ed è entrato a pieno titolo nelle aree lagunari e delle zone umide della Capitanata che beneficeranno di contributi per la loro valorizzazione. Il progetto è in linea con le finalità che si propone l’Unione dei tre Comuni: si tratta di un sistema tra territori per sviluppare strategie comunali al fine di tutelare l’ecosistema lagunare e delle zone umide, promuovendo azioni condivise in favore della qualità territoriale e dello sviluppo del turismo, privilegiando la salvaguardia e il rilancio delle vecchie tradizioni e dei lavori artigianali ormai in via di dismissione. Con questi interventi si spera di dire basta agli scempi e di incentivare progetti di salvaguardia e tutela di un patrimonio di grande interesse naturalistico, storico e turistico. Previsto anche il recupero delle tradizioni e dei mestieri legati al sistema lagunare con l’intento di realizzare un centro di documentazione storica per raccogliere le specificità di un territorio tra i più grandi in Italia.