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Peschici – KÀLENA IN PREGHIERA SOTTO LA LUCE DELLE STELLE …

 

LA FESTA DI KALENA/ SACRO E PROFANO –  LA FESTA PER SANTA MARIA FA RISORGERE LA RELIGIOSITA’ POPOLARE DEI PESCHICIANI
 «Ieri la comunità peschiciana NON è stata "sorda, neghittosa, apatica". Ha cercato di fare quello che poteva per la festa della Madonna di Kalena ed ha seguito i consigli dell’Arcivescovo mons. D’Ambrosio. La mia famiglia ha pregato anche per lui come aveva chiesto». Così esordisce Anna de Nittis sulla bacheca del gruppo FB “ Resto a Peschici perché… vado via perché”, il giorno dopo della festa dell’8 settembre” dedicata a Santa Maria di Kàlena.

Una serata intensa, quella di ieri, che ha visto risorgere la religiosità popolare un po’ sopita dei Peschiciani. Ore 18.00. Chiesa Madre quasi gremita, in un pomeriggio ancora lavorativo, vista la consistente coda estiva  di questo dolce settembre che evoca altri tempi. Gruppi di turisti che si affacciano in chiesa e nei vicoletti adiacenti. E’ in corso la celebrazione in onore della Madonna.  Alle 19.00, tutti giù a Kàlena, per recitare il Santo Rosario, al seguito di un’icona offerta da Enzo d’Amato e dal Centro Studi Martella. La statuetta lignea di fine quattrocento, restaurata qualche anno fa, è stata data “in affido” dai Martucci alla Curia di Manfredonia e alla Chiesa Madre di Peschici, con la “raccomandazione” della soprintendente Simonetti di non spostarla, preferibilmente, dalla teca blindata dove è stata posizionata. Sarà, ma una decina di anni è stata portata, su e giù, dalla casa dei “germani” Martucci a Kàlena, l’8 settembre, senza problemi …anche dopo il restauro. 
I devoti della Madonna si adeguano, per non creare problemi inutili. Già è stato molto difficile, quest’anno, ottenere l’apertura dell’abbazia…

Allietano la festa le belle note della Banda Musicale di Peschici. Che suona per le vie del paese e a Kàlena, per rispettare e tener fede a una tradizione inaugurata soltanto qualche anno fa, per impreziosire una festa la cui devozione deve ancora rinascere pienamente nel cuore e nella mente dei Peschiciani… Stavolta lo ha fatto gratuitamente, ed autotassandosi: «Una festa senza la banda che festa è? E’ una tradizione che non può e non deve morire!!!» ha ribadito il presidente Domenico Martino sulle pagine di FB, annunciando il sì alla partecipazione quando la festa era ancora in forse.  «Noi ci mettiamo il nostro impegno ed il nostro entusiasmo, portando l’allegria per le strade di Peschici nel giorno della nascita della Madonna – che il popolo peschiciano venera da secoli nell’Abazia benedettina di Santa Maria di Kàlena – l’entusiasmo dei nostri ragazzi, del Maestro e di tutti i nostri concittadini sono il nostro carburante. Buona festa a tutti!!!».
Don Tonino è nuovo parroco della Matrice ma è entrato subito nel  cuore dei Peschiciani perché nel suo cuore  ha fatto breccia la Madonna di Kàlena. Dopo l’incipit delle preghiere del rosario è suggestivo: «Con i tuoi occhi, o Maria, stasera vogliamo guardare al cielo, affidandoti la nostra Peschici, le nostre case, i nostri giovani, i nostri bambini, i nostri amici turisti, ogni famiglia della terra!». I passi del Vangelo scelti fanno perno sui “cinque misteri della luce”: il Battesimo di Gesù al fiume Giordano (dal Vangelo secondo Matteo); Gesù alle Nozze di Cana (dal Vangelo secondo Giovanni); l’annuncio del Regno di Dio e l’invito di Gesù alla conversione ( dal Vangelo secondo Marco); la Trasfigurazione di Gesù sul Tabor (dal Vangelo secondo Matteo); l’istituzione dell’Eucaristia nell’Ultima Cena (dal Vangelo secondo Matteo).

Bellissime le cinque “chiuse” di invocazione alla Vergine, che invitano i devoti a una pratica di fede più sentita: “Maria di Kàlena, Regina di Peschici, insegnaci la gioia di ricordare quello che siamo ai tuoi occhi!”; “Maria di Kàlena, Regina di Peschici, insegnaci la gioia di vivere ogni domenica la nostra Pasqua con te”; “Maria di Kàlena, Regina di Peschici, insegnaci che la famiglia è il luogo più vero della vita, il luogo dove la vita può essere guarita”; “Maria di Kàlena, Regina di Peschici, insegnaci, Dio, che la tua benedizione non é ricchezza, salute o fortuna, ma semplicemente luce: luce interiore, luce per camminare e scegliere, luce da gustare”; “Maria di Kàlena, Regina di Peschici, insegnaci che dare è la legge della vita, unica strada per una felicità che sia di tutti”.
Frasi scandite dal sacerdote e seguite dalla risposta corale dei fedeli “Prega per noi!”.
Quando entriamo nell’abbazia, è quasi buio… E’ una sensazione quasi irreale trovarsi nella chiesa grande, “en plein air” a pregare sotto le stelle…  Forse mai cerimonia religiosa è stata così suggestiva. La navata principale e l’abside sono ormai completamente scoperti …
 
Emanuele Sanzone
su "L’ATTACCO" del 10 settembre 2011

 
 
L’INTERVENTO
 
IL VESCOVO D’AMBROSIO PESCHICIANO DOC: "NON MOLLATE MAI LA BATTAGLIA PER KÀLENA"
 
«Un augurio a tutti i miei concittadini per la festa della Madonna di Calena.
Si affollano i ricordi della mia infanzia con le noci nel fazzoletto da consumare all’arrivo a Calena. Volti tanti, ormai non più presenti. Non mancava la visita e il battito della pietra in una nicchietta della navata sinistra per sentire con la fantasia il rumore di chissà quali potenze avverse. Si era in tanti, adulti ma soprattutto bambini. Bisognava andare alla Madonna di Calena. Una festa antica che corrispondeva al grande evento della nascita di Maria di Nazaret, “l’umile ed alta più che creatura”, secondo le parole del sommo Poeta Dante Alighieri.
«Molte cose sono cambiate. Calena ormai è ermeticamente chiusa e abbandonata alle pietre che rovinano ormai l’una sull’altra. Progetti, lotte, convegni, promesse, tentativi di dialogo… Chiusure ermetiche con catenacci. Basterebbe poco: solo un gesto di buona volontà da parte dei ‘proprietari’ per riconsegnare alla comunità peschiciana un bene che le appartiene. Ma possibile che la comunità sia così sorda, neghittosa, apatica di fronte a una ricchezza che è unica e ormai si sta riducendo sempre più al lumicino? Quanta tristezza!

«Peschici svegliati. Non tollerare oltre lo scempio di una ricchezza che ti è stata consegnata da una tradizione ricca di fede. Non posso che ammirare Teresa Rauzino e il Centro Studi Martella che imperterriti, quali nuovi don Chisciotte, continuano a lottare contro i mulini a vento . Non lasciateli soli. Da lontano vivo con tristezza questa mortificante pagina della storia del mio paese. Ci sarà qualche altro pronto a raccogliere l’invito e a lottare con i pochi, ostinati e bastonati difensori di Santa Maria di Calena?
«Anche per me, domani, dite un’Ave Maria alla Madonna di Calena. Grazie.»
 
† Domenico D’Ambrosio
su "L’ATTACCO" del 10 settembre 2011