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Lesina Marina/ Centrodestra: no alla delocalizzazione

Serve intervento di Vendola, Fitto e Unione Europea.

 

Un intervento urgente e straordinario per scongiurare la delocalizzazione di Lesina Marina e favorire un verdetto tecnico unanime sulla situazione di circa 4mila unità immobiliari dichiarate inagibili da Autorità di Bacino e Commissione Grandi Rischi secondo cui l’unica soluzione è delocalizzare Lesina, contrariamente a quanto sostengono i tecnici incaricati da i proprietari.
Il capogruppo de La Puglia Prima di Tutto, Francesco Damone, da anni impegnato a lanciare allarmi e chiedere interventi straordinari per Lesina; il capogruppo del Pdl, Rocco Palese e i consiglieri regionali Lucio Tarquinio, Leonardo Di Gioia, Tato Greco, Gianmarco Surico e Ignazio Zullo, in una conferenza stampa questa mattina, hanno chiesto che il Presidente Vendola e il ministro Fitto prendano in carico la questione.
“Serve individuare un percorso tecnico chiaro – ha detto Rocco Palese – e successivamente i possibili canali di finanziamento per intervenire con fondi regionali, nazionali o europei, cosa che i nostri europarlamentari Silvestris e Baldassarre hanno già chiesto a Bruxelles”.
Francesco Damone ha riepilogato la vicenda: “Negli anni passati fu effettuata una deviazione del canale Acquartotta, a causa della quale ci furono infiltrazioni d’acqua nel gesso su cui è costruita Lesina Marina. Queste infiltrazioni, sottovalutate, negli anni hanno portato alla situazione attuale in cui il Prefetto di Foggia da noi interessato, ha inviato un esposto alla Protezione Civile, è stato dichiarato lo Stato di emergenza ma senza lo stanziamento di fondi e i tecnici dell’Autorità di Bacino della Regione Puglia e il suo presidente, l’assessore Amati e la Commissione Grandi Rischi, hanno dichiarato la inagibilità delle case. Da qui le proposte di evacuazione dell’intero abitato e addirittura di delocalizzazione, ossia costruzione ex novo di Lesina Marina da un’altra parte, soluzione che noi temiamo possa nascondere interessi di speculazione edilizia. I tecnici dei proprietari di quegli immobili, personalità di alto livello professionale, sostengono invece che con una bonifica o un prosciugamento del Canale, si possano ripristinare le condizioni di sicurezza necessarie a consentire ai proprietari di non abbandonare gli immobili. Noi chiediamo: in primo luogo che il Governo tramite la Protezione Civile e la Regione Puglia, insedi un Tavolo Tecnico che emetta un verdetto unanime sulla situazione; in secondo luogo che si tutelino i proprietari degli immobili, in terzo luogo che Regione, Governo e Unione Europea individuino i canali di finanziamento per attuare un progetto”.