Dovrebbe sorgere in località Agostella, ma c’è chi è contrario. Interessati 4 comuni è partita una petizione popolare.
La localizzazione del sito per la realizzazione degli impianti finalizzati al potenziamento dei "servizi di raccolta, attraverso l’introduzione di metodi innovativi di raccolta differenziata integrata", in località "Agostella", in territorio di Vico del Gargano, oggetto di contestazione da parte di cittadini che ritengono penalizzante per l’intera area l’ubicazione del centro raccolta. La destinazione dell’area (Ottantamila metri di superficie) è, come ricordavamo, finalizzata alla costruzione di un ecocentro intero comunale di cui fanno parte i Comuni di Peschici, Vico del Gargano e Rodi Garganico, che hanno costituito un’associazione intercomunale per la progettazione e realizzazione della discarica. In precedenza, avevano aderito anche le amministrazioni di Cagnano Varano, Carpino ed Ischitella, e il sito era stato localizzato in una discarica dismessa alle porte di quest’ultimo Comune. L’impegno finanziario verrebbe garantito attingendo a risorse europee e regionali, oltre che – viene spiegato – a capitale privato, attraverso bandi di gara per la gestione della discarica. La delibera prevede, anche, che in futuro altri comuni possano aderire all’associazione al fine di conferire i loro rifiuti. il sito individuato non risponderebbe, però, ai parametri di sicurezza previsti dalla normativa, secondo il parere di un comitato cittadino che ha avviato una petizione popolare al fine di far ritornare sulle proprie decisioni le amministrazioni dei tre comuni. La zona di "Agostella”- spiegano i promotori della petizione – è nel cuore del Gargano, circondata da abitazioni, ville, agriturismo, camping, per questo temono che la presenza di una discarica possa danneggiare l’economia e l’ambiente, ancor di più inquinare le falde acquifere. L’atto amministrativo contestato risale ad aprile scorso e, tra l’altro, prevede l’acquisto del terreno, il cui costo è di circa duecentoquarantamila euro, spesa di cui si fanno carico, per quote uguali, i tre comuni associati. Le argomentazioni a sostegno della richiesta di immediato ritiro della delibera riguardano, in particolare, la scelta di un sito situato – viene spiegato – in area ricadente nel "Parco nazionale del Gargano", di assoluta rilevanza naturalistico-ambientale, e, per lo più su suolo privato, non valutando "nemmeno" la possibilità di usufruire di suoli comunale comunali, meno costosi e meno impattanti. Ancora più preoccupante – si sottolinea – il dato che il sito ricade sulla più grande falda acquifera del nostro territorio con sbocco nelle sorgenti, come "Canneto", ancora oggi utilizzate dalla popolazione. Inoltre, ci si chiede il perchè su una materia così importante per la salute dei cittadini, nessuna informazione è stata predisposta, nemmeno per i proprietari dei terreni confinanti con l’area individuata.
Francesco Mastropaolo