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Vieste/ Sciopero dei netturbini: sono senza stipendio da due mesi

La “monnezza” la sta facendo da padrona in questo ultimo periodo a Vieste. Dibattito politico e qualche tensione sociale ruotano proprio attorno al tema dei rifiuti, croce e non certo delizia per tanti comuni e, come detto, per Vieste in modo particolare.  Se da una parte ci sono i netturbini in stato di agitazione, e che minacciano lo sciopero se entro martedì non riceveranno lo stipendio (sono in arretrato di due mesi) da parte dell’impresa Sieco di Bari che gestisce il servizio, dall’altra ci sono i politici, di maggioranza e di opposizione, che si stanno dando battaglia forse con mai, riguardo la Tarsu (tassa per la raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani). Per la Tarsu non pagata, per quella chiesta a rimborso, per gli aumenti del balzello notificato nei giorni scorsi a tutti i cittadini con l’emissione di un nuovo ruolo e delle conseguenti bollette aggiornate. La città è tappezzata di manifesti, di tutti i tipi e guise.

Con titoloni tipo “Dimettetevi”, “Ora basta”, “Chi pagherà”, “Sempre peggio”, fatti affiggere dai gruppi di minoranza (Ripartiamo, Per un’altra Vieste, Nuovo Centro Destra), e quelli del tipo “Dalle minoranze solo menzogne e demago gia”, “Basta con le falsità, questa è la verità”, autori i gruppi di maggioranza (Pdl, Udc, Fli) e il sindaco Ersilia Nobile in prima persona, con tanto di logo comunale e le contestazioni in merito di Annamaria Giuffreda (Per un’altra Vieste) per la quale lo stemma comunale non è “cosa loro”. A scatenare la bagarre politica, dopo la vicenda dei ricorsi “fantasma”, per i quali il Comune potrebbe essere costretto a pagare oltre un milione di euro, la notifica degli aumenti della tassa rifiuti con l’inoltro ai cittadini di una seconda bolletta. Un aumento di circa il 35% che riguarderebbe i maggiori costi del servizio derivanti dalla chiusura della discarica di Vieste e del conseguente trasferimento dei rifiuti a Cerignola.

"Paghiamo di più ed in cambio abbiamo un servizio peggiore – tuona Annamaria Giuffreda -. Il Comune non si è potuto costituire in giudizio perché i tre amministratori hanno taciuto l’esistenza del ricorso, ora dobbiamo pagare noi un milione di euro. Ora se ne devono andare». Ed aggiunge Spina Diana: "Perché questo spropositato aumento? Perché nel giro di un anno il contratto per la raccolta ed il conferimento dei rifiuti è passato da 2.700.000 a quasi 5.000.000 di euro, nonostante il peggioramento del servizio. Ma non è finita! Bisognerà coprire un altro buco di 1.000.000 di euro a causa di 20 ricorsi-fantasma accolti dalla Commissione provinciale tributaria e riconosciuti alcuni giorni fa come debiti pubblici dall’attuale amministrazione".