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Vieste – I TRIBUTI, LA GEMA ED IL COMUNE (2)

 

TAVASCI (Gema SpA): "Nessun caso Vieste, si incassa e si riversa”
“Non voglio entrare in una polemica che mi sembra squisitamente politica e partitica, ma siamo in attività col Comune di Vieste come in ogni altro Comune". Così commenta le vicende e i sospetti viestani il dottor Lanfranco Ta­vasci, titolare di Gema.

Costituita nel 1986 per la gestione delle attività di ri­scossione dei tributi nella provincia di Foggia, Gema, come si indica sul sito, si­gnifica Gestioni Esattoriali Mirella Albe­rini, nipote del fondatore dell’impresa. La famiglia Alberini impera nel campo del­la riscossione dai primi del ‘900, quando venne costituita l’esattoria comunale di Foggia, in seguito assorbita dalla Gema SpA con il D.L. 203/2005 il Governo ha apportato una modifica radicale al siste­ma della riscossione, sostanzialmente riportandolo in mano pubblica. Gema ha scelto di cedere alla società pubblica Ri­scossione SpA la parte del ramo erario e di continuare, invece, a curare la riscos­sione e le attività ad essa connesse e complementari per i Comuni e l’Ammini­strazione Provinciale.
"Noi versiamo re­golarmente al Comune le somme riscosse secondo dei piani di riversamen­to. I rapporti con gli enti sono un dare e avere. Se c’è un problema, cosa che non mi risulta, risiede nei tempi stabiliti. Si in­cassa e riversa, si incassa e riversa, se­condo dei tempi". A Chicco Tavasci non risultano inadempienze della sua so­cietà. Esistono tuttavia delle lievi somme non riscosse. "I tributi non pagati non so­no superiori ai tassi che normalmente si registrano in questi casi. Vieste ha molti insediamenti turistici, i tributi sono ele­vati ed è vero che ci sono delle somme che dobbiamo andare a recuperare". Ma questo, come spiega Tavasci, fa parte di una normale amministrazione di esatto­ria. "Non si riscuote mai con facilità. Non si possono mai avere percentuali altissi­me di cittadini che pagano volontaria­mente i tributi. Per noi è normale avviare delle procedure, fa parte del nostro me­stiere".
Antonella Soccio
“L’ATTACCO”