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Sannicandro/ Ora l’impianto di biostabilizzazione per trattare i rifiuti non si farà più

Progetto tramontato, il consiglio comunale annulla la delibera che autorizzava la localizzazione.

 

 Annullata dal consiglio comunale la delibera che aveva autorizzato la localizzazione sul territorio,
comunale dell’impianto complesso di biostabilizzazione dei rifiuti adottata il 1° aprile 2009 dalla precedente amministrazione. Votata all’unanimità dei presenti, alla deliberazione non hanno preso parte i consiglieri del Pd Costantino Squeo e Mario D’Ambrosio che hanno abbandonato l’aula motivando, prima del voto; assenti quattro consiglieri di maggioranza (Carmine D’Antuono, Rosario Marrocchella, Loris De Luca, Leonardo Stefania) dei quali gli ultimi tre, pare, in dissidio con la
maggioranza). Si chiude, quindi, definitivamente la questione dell’impianto complesso a servizio del bacino Fg l (almeno per SanNicandro), con la delibera dell’attuale consiglio comunale, sulla quale hanno trovato la convergenza le forze politiche di centro e di centrodestra nella volontà di revocare la disponibilità precedente data dal centrosinistra. Primo punto del programma elettorale della coalizione che ha vinto le elezioni e cavallo di battaglia del centrodestra, la "questione discarica" ha infiammato la politica sannicandrese negli ultimi anni e forse contribuito anche a determinare la sconfitta elettorale del centrosinistra che dell’impianto complesso per la gestione integrata dei rifiuti aveva fatto, invece, una scelta strategica. Scelta sicuramente impopolare, che, nonostante gli strumenti partecipativi adottati, ha innescato un movimento di opinione contrario costituito non solo da partiti politici, ma anche dal comitato civico antidiscarica che si sono opposti fermamente alla sua realizzazione, Dal punto di vista amministrativo, l’attuale deliberazione consiliare di annullamento è stata preceduta da un atto della giunta che ha proposto la conclusione della procedura di annullamento avviata nel marzo 2011 richiesta e votata solo dai consiglieri, di centro e centrodestra, allora all’opposizione. Alla base dell’annullamento le motivazioni indicate sia dalle forze politiche che dal comitato antidiscarica, riguardo alla compromissione della salubrità ambientale, del danno economico e paesaggistico derivante dalla localizzazione nell’area individuata e la necessità che la penalizzazione derivante dalla localizzazione dell’impianto per il trattamento dei rifiuti ricada su un solo comune ma che venga condiviso. In tal senso, il consiglio comunale propone di tornare alla precedente soluzione che prevedeva la localizzazione di almeno due impianti, uno ad Est ed uno ad Ovest del Gargano (prevista nel decreto n. 308 del 2003 dell’allora Commissario Delegato per l’Emergenza Ambientale, l’ex presidente Fitto) ritenuta "ottimale ed accettata da tutti i comuni del comprensorio”.

Anna Lucia Sticozzi