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Minervini: il Gino Lisa potrà riaprire «Ma proposta Air Vallée è irricevibile»

Incontro alla Fiera di Foggia con l’assessore regionale. Mongelli: in Consiglio il progetto per allargamento pista.

 

 La Regione Puglia farà di tutto per far tornare i voli di linea a Foggia. Ma non sarà facile riuscire a trovare compagnie disposte a offrire voli a prezzi concorrenziali senza contributi pubblici, dopo che la Darwin è andata via. E non sarà facile nemmeno avere la pista più lunga, come si propone di fare il sindaco Gianni Mongelli, dal momento che i 14 milioni di euro dei fondi Fas destinati a questo obiettivo ancora non sono stati erogati. Ma ieri sera, nella sala congressi della Fiera di Foggia, nonostante la presenza di molti «amici» a proteggerlo (si trattava di un incontro su «La sfida della mobilità in Capitanata» organizzato da Sel, Puglia per Vendola e Socialismo Dauno), l’assessore ai Trasporti della Regione, il pd Guglielmo Minervini venuto a spiegare le prospettive per il «Gino Lisa», era un po’ come Daniele nella fossa dei leoni. Alla fine, proprio come il personaggio biblico, ce l’ha fatta, anche se non è stato facile sfuggire alle fauci delle Rete delle associazioni, ma soprattutto di sindacalisti, associazioni di categoria e amministratori locali.
Minervini ha rivendicato un punto su tutti, rispondendo a chi da settimane attacca lui e il governo Vendola, incolpandoli della chiusura dell’aeroporto: «È curioso che siano chiamati Regione e Aeroporti di Puglia a rendere conto di quanto fatto, anche se sono gli unici che in questi ultimi anni abbiano fatto qualcosa per l’aeroporto», è stata la stoccata dell’assessore a chi (vedi Promodaunia) non ha promosso, come avrebbe dovuto, i voli da Foggia. Ma al di là del rivendicare i meriti suoi e di Vendola, l’assessore ai Trasporti ha garantito che la Regione non si ferma nella ricerca di una compagnia disposta a riportare i voli di linea a Foggia. Anche se appunto non è facile, perché non c’è più alcuna possibilità per l’ente regionale di offrire un cospicuo contributo pubblico come avvenuto negli ultimi tre anni con la fase di start up: la Regione ha erogato sei milioni di euro l’anno alle compagnie (prima My Air e poi Darwin) per compensare il disavanzo di incassi. «Ma si trattava di fondi straordinari, di misure una tantum da erogare per la fase di start up», ha ricordato. «Ora, senza fondi pubblici disponibili, trovare una compagnia disposta a operare su Foggia a prezzi concorrenziali non è facile.
«La proposta di Air Vallée, così come è stata formulata, è irricevibile», ha detto Minervini. «Ma il 30 novembre rincontreremo comunque la compagnia per capire se sia disposta a riformulare la proposta, che prevede condizioni come il diritto per loro di disdetta dei voli già programmati anche un preavviso di soli 15 giorni». Ma questo non è tutto. Il problema vero sono i costi dei voli. «Se l’intesa con Air Vallée andasse a buon fine, il mercato si restringerebbe a professionisti, imprenditori e pochi altri per via delle tariffe», ha spiegato l’assessore. «Queste – ha precisato – sarebbero sensibilmente superiori a quelle di Darwin nell’ultimo periodo, a quelle attuali di Alitalia per i voli da Bari e Brindisi e molto più elevate di quelle di un low cost. Stiamo parlando di una tariffa media di 169 euro a tratta».
Alle affermazioni di Minervini, ha ribattuto il sindaco Gianni Mongelli, stessa parte politica, ma deciso a non far morire l’aeroporto. «Non c’è dubbio: la Regione ha fatto un investimento sul territorio per l’aeroporto», ha ammesso. «Bisogna riconoscere gli errori fatti in questi tre anni: non abbiamo allungato la pista». Ma terminato il mea culpa Mongelli è passato all’attacco e alle promesse. «Entro il 30 novembre porteremo in Consiglio il progetto esecutivo per l’allungamento della pista», ha garantito. «Entro un anno e mezzo si potrebbe arrivare a portare a Foggia anche aerei da 150 posti. Ma nel frattempo da Foggia – ha tuonato – si deve volare». Una proposta che ha trovato d’accordo tutti. O quasi. «
 Ad oggi – ha ricordato Minervini – la certezza di avere i 14 milioni dei fondi Fas destinati alla pista del "Gino Lisa", non c’è. I fondi sono inseriti nell’intesa sottoscritta a fine luglio tra Fitto e Vendola, quando gli 800 milioni destinati alle infrastrutture della Puglia sono stati formalmente scongelati. L’atto per erogarli doveva essere firmato a fine settembre, ma questo non è mai avvenuto e poi il governo è caduto. Ci auguriamo che il nuovo tenga fede all’impegno preso, ma non sappiamo – ha concluso – quando avremo materialmente i soldi in cassa».

Carmen Carbonara